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Toscano Stilnovo

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Il Toscano Stilnovo è stato rilasciato a metà ottobre con tutti gli onori del caso: trattasi, infatti, del primo prodotto Toscano realizzato con la sottofascia e il riempimento “long filler”.

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Le specifiche tecniche comunicate da Manifatture Sigaro Toscano riportano:

  • Fascia: Kentucky nordamericano
  • Sottofascia: Kentucky nazionale fermentato 4 settimane
  • Ripieno: Kentucky nazionale invecchiato 4 anni

La confezione di vendita, che vista in sezione ha la particolare forma di trapezio, in legno di colore rosso antico, contiene all’interno tre sigari, per un prezzo complessivo di 18 euro.

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La fascetta è elaborata su tre livelli grafici: su fondo grigio scuro è sovrapposto un campo rosso e su di esso vi sono riporti in argento e lettere bianche ”SN” fra loro sovrapposte.

L’analisi visiva del sigaro ci rivela una fascia luminosa, marrone scuro, dai riflessi bruni, che appare molto accattivante per il fumatore. Il tatto, invece, rivela una fascia ruvida, con venature mediamente accennate. La pancia di questo nuovo bitroncoconico è molto pronunciata e lascia presagire una fumata saziante, giunti a metà di una fruizione “alla maremmana”.

Note di fumata.

Toscano Stilnovo: il naso è interessato da decisi aromi di gomma naturale, terra (meno evidente) e una leggera punta legnosa.

Una volta acceso, il sigaro si presente spiccatamente sapido e acido, mentre gli aromi richiamano gli agrumi e il legno, con legno e cuoio appena accennata sullo sfondo. La forza è contenuta sul limite minimo della nostra scala (1/5).

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Nel prosieguo della fruizione, il prodotto, pur restando stabile nel duetto dei sapori acido/sapido, appalesa una lenta evoluzione verso la carruba (ben definita) e il legno (su toni medi), su uno sfondo di spezie e cuoio. La forza incrementa, divenendo media (3/5).
Nei diversi prodotti testati, spesso ci siamo imbattuti in esemplari che presentavano una combustione della fascia irregolare o più lenta del ripieno.

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In definitiva, un sigaro che appare ben equilibrato poiché la forza non sovrasta i tenui aromi sviluppati, né i sapori diventano troppo acidi o amari. Quello che non ci si attendeva da un prodotto Toscano in edizione limitata è una intensità di gran lunga meno marcata degli altri fratelli in produzione regolare. A ciò aggiungasi una complessità aromatica nella media. Se l’obiettivo era mettere in commercio un prodotto che, con la costruzione “caraibica” (sottofascia e long filler) avesse potuto conferire una marcia in più in fumata, lo Stilnovo non riesce a sviluppare a pieno quelle potenzialità intrinseche in un long filler, come evoluzione e ricchezza aromatica.

Voto finale: B

L’idea che abbiamo elaborato dopo aver fumato in team diversi Stilnovo è che siamo, forse, in presenza di un sigaro che per diversi motivi (la maturazione di quattro anni dei tabacchi, la tipologia degli stessi, l’utilizzo della sottofascia) si distanzia in modo evidente dagli altri prodotti del portfolio Toscano, senza però rinunciare all’impronta tipica dell’azienda e del tabacco Kentucky. Probabilmente è questa la ragione per la quale molti toscanofili non si riconosceranno nello Stilnovo. Di contro, alcuni abituali fumatori di caraibici lo troveranno un prodotto interessante, con un’impronta palatale meno marcata rispetto ad altri prodotti Toscano e dagli aromi ben definiti. Alla luce di questa lettura, ci sentiamo di valutarlo per quello che è: un prodotto nuovo, probabilmente destinato ad avvicinare fumatori “nuovi” al Kentucky di Manifatture Sigaro Toscano.

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Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini – Single Pack

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Dopo la giara commemorativa, il Nostrano del Brenta – Il Fondatore Bortolo Nardini da diverse settimane è in vendita in astuccio di cartone da dieci pezzi, acquistabile anche singolarmente.

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Abbiamo voluto testare questo “nuovo” lancio per capire se i fumatori possono beneficiare dello stesso prodotto dello scorso anno oppure si trovano in presenza di un sigaro diverso. A detta del Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa nulla è cambiato nella miscela: i tabacchi (medium filler) derivano da seme Havanone (ormai autoctoni della zona del Brenta) invecchiati 36 mesi. Il sigaro finito, invece, stagiona per ulteriori 12 mesi a umidità e temperatura controllate.

Alla vista, la fascia che avvolge questo sigaro troncoconico è marrone chiaro, con riflessi che variano, a seconda degli esemplari, dal giallo al bruno. Le venature, pur essendo mediamente marcate, rivelano al tatto una foglia abbastanza rugosa ma comunque piacevole. Ripieno e tiraggio risultano corretti.

Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini – Single Pack: i profumi che avvolgono il naso restano quelli del registro dei prodotti Nostrano del Brenta: fieno, legno e cacao di media intensità.

L’ingresso di fumata è giocato su un binomio dolce-sapido, dove quest’ultimo è prevalente. Gli aromi ricordano la noce (molto evidente), ma anche le spezie e il fieno con una buona intensità. La forza è leggera (1/5).

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Seppur, come noto, l’evoluzione non è particolarmente evidente, in corso di fumata è possibile cogliere delle leggere modifiche soprattutto sul piano aromatico, laddove la noce iniziale diviene meno marcata per essere affiancata da altre note che ricordano la frutta secca (nocciola su tutte) e una sfumatura legnosa di buona qualità. Minimo l’incremento di forza che diviene medio-leggera (2/5).

Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini

Tutti i fruitori rimasti folgorati da questo prodotto sul finire dello scorso anno e che non erano riusciti ad accaparrarsi una giara da 33 sigari, possono essere tranquilli nel ritrovare un prodotto molto simile a quello dell’edizione celebrativa e, per di più, stabilmente a listino. In più, il prezzo di sei Euro cadauno, offre anche la possibilità di poter scegliere in questo sigaro una valida alternativa anche a Caraibici di fascia media.

Valutazione: A

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Amazon Arabesque

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L’Arabesque è il più piccolo dei tre sigari “parejo” prodotti da Amazon (gli altri sono Il Traiano e Raffaello): le dimensioni di 85mm di lunghezza e di 42/64 di pollice per il diametro, riescono a contenere fascia, sottofascia e ripieno (medium filler).

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I tabacchi Kentucky utilizzati sono italiani (zone di San Sepolcro e Pontecorvo) ma lavorati in Perù (nella località di Tarapoto).

L’attenzione dedicata a questo prodotto risulta molto alta: tutti i tabacchi impiegati vengono fatti fermentare insieme. Quando le masse di tabacco in fermentazione raggiungono le temperature prestabilite, si effettuano dei rivolgimenti di tabacco per consentire di ridurre la temperatura e innescare nuovamente la fermentazione. Al terzo rivolgimento vengono rimossi i tabacchi destinati alle fasce, mentre al quinto vengono sottratte le sottofasce. La restante parte (che costituirà il ripieno) subisce altri due rivolgimenti (per un totale di sette complessivi).

Alla vista, la fascia è opaca, di tonalità marrone molto scuro con riflessi rossi. Al tatto, seppur risulta parecchio ruvida, sorprende che vi siano venature poco pronunciate, tenuto conto della naturale robustezza e paginatura della foglia Kentucky. Anche la fattura generale è molto soddisfacente per la tipologia di tabacco impiegato.

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Note di fumata.

Amazon Arabesque: non occorre avvicinare troppo il manufatto al naso per cogliere, già a media distanza, decisi profumi che richiamano il pepe, la terra e il cuoio, ben distinguibili fra loro.

Alle prime boccate il sapore generale è marcatamente sapido mentre gli aromi richiamano ottime note minerali nonché sentori, meno pronunciati, di noce e terra. La forza è media (3/5).

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Con l’incedere della fumata, ciò che evolve in modo piuttosto rapido è la forza, che nel giro di pochi minuti diventa forte (5/5) e che occorre gestire rallentando le aspirazioni. Di contro, l’impianto aromatico e dei sapori non viene adombrato: la sapidità iniziale viene equilibrata da una nota acida che favorisce la salivazione, rendendo meno asciutta la percezione del fumo; inoltre all’iniziale aroma di noce si affiancano la nocciola e il caffè, perfettamente riconoscibili, mentre echi balsamici chiudono e arricchiscono lo spettro aromatico percepito. Tutto questo in una fumata che, se ben gestita, può tranquillamente superare l’ora!

In conclusione, considerando il formato, la fattura e la tipologia dei tabacchi impiegati, questo Arabesque riesce a tirare fuori tutto il carattere più intenso e rappresentativo del Kentucky italiano. Tutti i parametri di valutazione sono raggiunti col massimo dei voti, fatta eccezione solo per l’equilibrio, laddove l’innalzamento repentino della forza deve essere gestito con attenzione dal fruitore, pena una fumata che può risultare scomposta o acre.
Resta comunque un ottimo prodotto.

Valutazione: A

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TORNABUONI Spingarda d’Anghiari

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Nel mese di Dicembre, la Compagnia Toscana Sigari (più nota per essere la produttrice del Mastro Tornabuoni) ha rilasciato la sua ultima referenza: lo Spingarda D’Anghiari.

Le voci che si susseguivano già da prima del lancio ufficiale, volevano fosse un sigaro troncoconico, di tabacco Kentucky della Valtiberina, dalle dimensioni particolarmente pronunciate. Le attese sono state ampiamente ripagate con un sigaro lungo 12 cm e con un diametro di 2 cm al piede, prodotto in edizione limitata: 2216 scatole da 3 sigari, al costo di Euro 30,00.

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Il prezzo di dieci euro cadauno, colloca lo Spingarda in un segmento di prezzo forse inconsueto per il fumatore di Kentucky,  considerato anche l’assenza di un diretto competitor con le medesime dimensioni (eccezion fatto per due referenze Amazon).

La manifattura prevede l’utilizzo della foglia intera e la realizzazione a mano. Il nome deriva dalla spingarda, una specie di cannone utilizzato nel medioevo come arma d’attacco e dalla cittadina di Anghiari (in provincia di Arezzo), luogo della famosa battaglia del 1440.

Alla vista la fascia è di un brillante marrone scuro, con riflessi bruni. La paginatura della foglia, come di consueto per i prodotti Tornabuoni, è piuttosto rustica, serica al tatto, con venature molto pronunciate. Altro elemento che richiama l’attenzione del fumatore è il peso del manufatto, indicativo della grossa quantità di tabacco utilizzato.

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Note di fumata.

Tornabuoni Spingarda d’Anghiari: al naso giungono decisi profumi di terra e legno, nonché, in misura ridotta, di spezie e gomma naturale.

Una volta acceso, la partenza è decisamente sapida, con delle sensazioni che richiamano anche il piccante. Gli aromi sprigionati sono intensi, ben percepibili, e rievocano i sentori tipici del Kentucky: legno, cuoio e spezie, con lievi accenni di caffè. La forza elevata (5/5).

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La prosecuzione di fumata consente al fumatore di percepire una lieve evoluzione verso aromi di legno e noce (ben marcati), accenni di pepe, e un lieve sottofondo di terra. In termini di sapori, resta salda la sapidità, con un lieve accenno amaro sulle battute finali. La forza resta stabile sul gradino più alto della nostra scala (5/5).

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Complessivamente, lo Spingarda d’Anghiari è un prodotto consigliato per esperti fumatori di Kentucky. La forza è molto pronunciata e a tratti sembra adombrare gli aromi (il che comporterebbe uno sbilanciamento della fruizione). Occorre, perciò, prestare molta attenzione alla cadenza dei puff e gestire con sapienza (ed esperienza) l’intera fumata. Un buon prodotto per chi cerca la potenza e la ricchezza degli aromi Kentucky, non badando molto ad una eleganza non molto rappresentata da questo nuovo sigaro Tornabuoni.

Votazione finale: B+

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I MIGLIORI SIGARI ITALIANI DEL 2016

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Come di consueto, a fine anno, abbiamo stilato la lista dei migliori cinque sigari italiani fumati nel corso del 2016. Fra i “sigari italiani”  abbiamo considerato prodotti per i quali la filiera produttiva è, in tutto o in parte, ubicata nel nostro territorio nazionale, senza distinzione fra tipologie di tabacco o modalità di produzione (tabacco trinciato, a mano, etc.). Nella lista possono rientrare non solo novità lanciate nel corso dell’anno, ma anche prodotti inserirti stabilmente a catalogo che riescono a mantenere ottimi standard qualitativi.

La classifica, oltre a tenere in conto la votazione riportata in ciascuna recensione caricata sul sito, considera anche come si colloca la singola referenza rispetto al segmento di riferimento e, a parità di punteggio, abbiamo inteso premiare la novità rispetto ai sigari già stabilmente presenti nel mercato italiano. Di seguito i migliori sigari italiani del 2016.

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1. AMAZON Arabesque

E’ uno dei sigari più rappresentativi del brand Amazon e, nonostante le piccole dimensioni, riesce a contenere sottofascia e ripieno medium filler, il tutto in un tempo di fumata che non ci si attenderebbe da un sigaro di soli 85mm (siamo attorno ai 50-55 minuti). Il vero punto di forza è la sua capacità di essere un rappresentativo baluardo del tabacco Kentucky anche per le “divagazioni di fumata” di aficionados del sigaro caraibico. Al top la costanza della qualità produttiva. Una certezza.

Note aromatiche: sentori minerali e balsamici, frutta secca con guscio (noce), terra, nocciola e note tostate di caffè.

Forza: medio elevata.

Per la recensione completa clicca qui.

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2. AMBASCIATOR ITALICO Superiore Riserva Premium 2016

La sfida del Moderno Opificio Sigaro Italiano era sul filo di lana: proporre un’edizione limitata con un prodotto già conosciuto dal fumatore, conferendogli delle note di aromaticità esogene rispetto al sigaro, senza farlo diventare, o farlo percepire, un aromatizzato! Il rischio era dietro l’angolo, eppure questo Superiore Riserva Premium 2016 è riuscito a mantenersi fedele alle caratteristiche del Superiore, vestendo un abito suadente senza scadere nel banale e nel “già fumato”. Magari non sarà il sigaro preferito dal fumatore di Kentucky Doc, però risulta una piacevole ed apprezzabile variante.

Note aromatiche: vinacce, vaniglia, caffè tostato, legno, spezie, sentori minerali e pepe.

Forza: da media a medio-forte.

Per la recensione completa clicca qui.  

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3. NOSTRANO DEL BRENTA Il Sestiere

Unico sigaro in lista a non essere realizzato con tabacco Kentucky. Il Sestiere era il prodotto che mancava alla Nostrano del Brenta: un carattere aromatico più deciso e marcato, unito ad una forza che incrementa nel corso della fumata senza sbilanciare minimamente la fruizione; queste sono le caratteristiche che ci hanno consentito di apprezzarlo e che l’hanno portato sul podio.

Note aromatiche: fiori di campo, nocciola, frutta matura, legno, spezie e cacao.

Forza: da leggera a medio-forte.

Per la recensione completa clicca qui.

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4. TOSCANO Antica Riserva

Nonostante sia sul mercato dal 1992, le alterne fortune che hanno accompagnato questo prodotto ben potrebbero essere raccontate nelle pagine di un romanzo. Eppure gli ultimi esemplari fumati ci hanno sorpreso: ricchi, bilanciati, potenti…convincenti. Di contro, non vogliamo sbilanciarci (visto il passato di questo sigaro) e ci auguriamo che le qualità riscontrate negli ultimi test diventino un “capitolato” della sua costanza produttiva.

Note aromatiche: pepe, spezie, cuoio, legno, cacao e caffè.

Forza: da medio-alta ad alta.

Per la recensione completa clicca qui.

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5. CTS Tornabuoni Spingarda D’Anghiari

Se cercate una fumata saziante, nerboruta, dalla forza molto pronunciata, lo Spingarda d’Anghiari è il sigaro giusto. Realizzato dalla Compagnia Toscana Sigari, questo long filler fatto a mano, punta ai fumatori esperti di Kentucky: la fruizione deve essere sapientemente gestita, onde evitare uno spiacevole ricordo di fumata. Da consumarsi dopo i pasti, senza dubbi!

Note aromatiche: cuoio, spezie, legno, noce, caffè, pepe.

Forza: alta

Per la recensione completa clicca qui.

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Amazon Masaniello

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Il Masaniello è uno dei tre ammezzati  della Amazon (insieme al De Amicis e al Il professore), realizzato con tabacchi Kentucky italiani (coltivati a San Sepolcro e Pontecorvo), lavorati a Tarapoto (Perù). Per il Masaniello, in particolare, vengono adoperati i tabacchi più chiari per ottenere un prodotto che sia leggero e fruibile in tutte le ore (fonte: Amazon Cigars & tabacco).

Alla vista, il sigaro si presenta avvolto in una fascia di colore marrone molto chiaro, abbastanza luminosa. La fattura è buona e anche il riempimento appare generoso se si considerano le ridotte dimensioni del prodotto (lungo 75mm).

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Amazon Masaniello: crudo, i profumi sprigionati richiamano, in modo paritetico, la frutta secca e il legno, di buona intensità.

Una volta acceso, il sigaro si mostra piuttosto sapido, non senza una minima amarezza che non dispiace. Gli aromi sviluppati sono riconducibili alla mandorla amara e alla frutta secca, ambedue molto ben definite, ma anche al legno e alla terra. La forza è contenuta fra il medio leggero e il medio.

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Questo Masaniello è un ammezzato apprezzabile, ampiamente godibile che ha come punti di forza la forza contenuta e una caratterizzazione aromatica di tutto pregio, che vi permetterà di fumarlo a tutte le ore. Di contro, ma solo per la sua fisionomia, paga in persistenza, ricchezza aromatica ed evoluzione.

Valutazione: B

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AMAZON Manfredi

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Il Manfredi è un prodotto bitroncoconico (155mm di lunghezza, largo 29/64 al piede e 46/64 al corpo), realizzato con tabacchi italiani di grado leggero (provenienti da San Sepolcro e Pontecorvo), la cui manifattura avviene a Tarapoto, in Perù.

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Il sigaro riposa per 390 giorni prima della vendita. E’ possibile acquistarlo nella confezione cartonata da due sigari interi oppure in un cofanetto di legno grezzo contenente dieci pezzi.

Alla vista, il sigaro è avvolto in una luminosa fascia marrone dai riflessi bruni. Al tatto è mediamente ruvida, con venature evidenti ma non molto pronunciate. Il ripieno è omogeneo e la quantità di tabacco utilizzata appare generosa.

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Amazon Manfredi: a sigaro spento, i profumi dominanti sono di legno e noce, di buona intensità.

Con l’accensione, il sapore è spiccatamente sapido, con una leggera sensazione piccante che vivacizza l’ingresso di fumata. Aromaticamente ricco, il Manfredi inebria con un piacevole mix di spezie e legno (di media intensità) e di meno marcate note di pepe e nocciola. Alla lunga però, il sapore sapido tende a seccare un po’ il palato, tanto da richiedere qualche sorso d’acqua. La forza è media (3/5).

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Con l’evolvere della fumata il sapore sapido perde di vigoria mentre una leggera punta acida, inducendo la salivazione, aiuta a rendere più cremoso il fumo in bocca rimediando alla sensazione di secchezza riscontrata nella prima parte della fruizione. Gli aromi evolvono verso il legno e la frutta secca mediamente intensi, per poi essere affiancati da una potente nota di noce ben definita. La forza incrementa verso il medio – forte (4/5).

Data l’assenza di additivi coadiuvanti della combustione, la canonica cadenza lenta dei puff tende a far spegnere il sigaro. Quello che da molti può essere percepito come un difetto, deve invece solo far prendere contezza al fumatore di doversi adattare alla fumata. Difatti, incrementando i puff quel tanto che basta per consentire al sigaro di non spegnersi né di surriscaldarsi, il Manfredi restituisce al fruitore più di un’ora di fumata saziante e di carattere.

In definitiva, il Manfredi, è un sigaro dall’alta intensità aromatica e persistenza. Buono il bilanciamento fra sapori, aromi e forza. Un ottimo prodotto per chi ama lo spettro aromatico della frutta secca (noce, nocciola e frutta secca appunto).

Valutazione: B +

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Ambasciator Italico Cortese

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Da pochi giorni è sul mercato il nuovo prodotto del Moderno Opificio Sigaro Italiano, l’Ambasciator Italico Cortese. Il sigaro, in edizione limitata (3.000 scatole totali), è un troncoconico lungo 85mm e dalla pancia generosa, presentato in elegante cartotecnica da dieci pezzi, al prezzo di 15 Euro.

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Per la sua realizzazione sono stati impiegati un mix di tabacchi Kentucky italiani (toscano, veronese e beneventano) e nordamericani (Tennessee) per il ripieno, in una fascia nordamericana (Tennessee). La peculiarità di questo prodotto, raccontataci da Domenico Napoletano, master blender della M.O.S.I., è data dalla prevalenza del tabacco americano nella miscela del ripieno e da una maturazione, condotta a condizioni ambientali (quindi più naturale e più lenta), di oltre 12 mesi.

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Alla vista questo ammezzato si presenta avvolto in una fascia marrone scuro, dai riflessi rossi o bruni a seconda degli esemplari. Al tatto è ruvida con venature pronunciate.

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Ambasciator Italico Cortese: a sigaro spento, si percepiscono profumi di legno e cuoio, con accenni terrosi.

Una volta acceso, la partenza è sapida. Aromaticamente il sigaro propone note di legno molto marcate, noce (mediamente intense) e sfumature speziate (talvolta con punte di anice). Con l’avanzare della fumata, compaiono anche sentori di caffè di buona intensità. La forza varia da medio-leggera dei primi puff per diventare media verso la fine della fruizione.

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Solitamente un ammezzato non offre fumate pienamente appaganti, ma l’Ambasciator Italico Cortese ci è apparso convincente sin dalle prime boccate. La paletta aromatica è mediamente complessa, indice di una sapiente e ben curata miscelazione del blend. Anche l’equilibrio fra forza e aromi gioca a favore di un prodotto che può seguitare ad un caffè o ad un leggero pranzo.

Voto finale: B

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Ambasciator Italico Superiore Piramide

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Nelle tabaccherie è giunto l’Ambasciator Italico Superiore Piramide. Questa versione del Superiore è una tiratura limitata di soli 3.000 box da dieci unità, venduti ad un prezzo di Euro 50,00.

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Ricercata la miscela, che parte da un ripieno short filler di tabacchi Kentucky coltivati in Veneto, Toscana, Campania (Benevento) e Nordamericano (Tennessee), avvolti in una sottofascia del Tennessee. Il prodotto così realizzato, è stato lasciato maturare per tre mesi, per poi essere fasciato a mano mediante l’utilizzo di una foglia coltivata in Valtiberina (San Sepolcro in particolare) e riposto a riposare per ulteriori dodici mesi.

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Ciò che particolareggia, però, questa edizione, oltre all’impiego della fascetta (prima volta in assoluto per il marchio), è l’utilizzo di una forma inusuale per un bitroncoconico, denominata Piramide in ragione della chiusura a punta di una estremità. Difatti, per poterlo fumare, occorre spuntarne una parte, proprio come si farebbe per un caraibico. Un occhio attento, inoltre, si accorgerà di come il senso di arrotolamento della foglia di fascia si chiude sulla testa, particolarità che ha consentito di creare la punta.

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A detta di Domenico Napoletano, master blender del Moderno Opificio Sigaro Italiano, la forma rastremata consente di apprezzare a pieno l’evoluzione aromatica apportata in fumata dalla fascia. Ad un primo esame (severo, per la verità) ci siamo accorti che, contrariamente ai caraibici, questo Piramide non era chiuso da una foglia di fascia longitudinale rispetto all’arrotolamento della fascia. Ciò è bastato per insinuare il dubbio della tenuta della chiusura: una volta spuntato, la foglia si sarebbe srotolata?

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Alla vista si presenta fasciato in una luminosa foglia marrone scuro, dai riflessi rossi, talvolta bruni in qualche esemplare. Al tatto, pur risultando ruvida, è curata nella scelta, non avendo venature né troppo grosse né troppo presenti in numero.

Ambasciator Italico Superiore Piramide: a sigaro spento, si percepiscono profumi di legno, con accenni di spezie e carruba. Una volta acceso, la partenza è sapida, con una lieve caratterizzazione acida. Gli aromi percepibili richiamano in modo potente echi minerali come la grafite, lasciando però spazio anche a note di legno e di spezie, fra le quali spicca il pepe e, in misura minore, il rafano. La forza, commisurata al tabacco Kentucky, è leggera (1/5).

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Con l’incedere della fumata, la sapidità resta invariata, mentre svanisce la punta acida iniziale. Aromaticamente, il sigaro si esprime secondo spiccate note di caffè e noce, ma anche da meno evidenti richiami minerali e di carruba. La forza incrementa verso il medio-leggero (2/5).

Sulle battute finali, il sigaro tende a divenire forte e acre, ma risulta una “evoluzione” fisiologica della fumata, priva dei centimetri giusti per far si che il fumo potesse raffreddarsi e apparire meno forte e spigoloso.

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In conclusione, il dubbio esternato in apertura è svanito insieme al tabacco combusto: una volta spuntato il sigaro, la fascia rimane al suo posto. Segnaliamo che, se spuntato troppo poco, il fumo tenderà a condensarsi e ad apparire amaro, soprattutto alle labbra. In tal caso un secondo taglio, più generoso del primo, annullerà completamente tale effetto.

Fin qui gli aspetti meccanici. Passando in rassegna la fumata, ciò che colpisce non è tanto la forma quanto la miscela, sapientemente bilanciata in modo che la forza rimanga sotto controllo, lasciando ampio spazio ad un ventaglio aromatico ricco, a tratti opulento. L’eleganza degli aromi che si susseguono durante la fruizione appaga il fumatore, che si trova al cospetto di una fumata completamente nuova per il marchio.

Voto finale: A

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Super Tuscan Tornabuoni

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Dopo il lancio ufficiale al Cigar & Tobacco Festival di San Giustino dello scorso maggio (clicca qui per il reportage), da pochi giorni è in vendita il Super Tuscan Tornabuoni, prodotto dalla Compagnia Toscana Sigari (CTS).

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Il bitroncoconico, imponente nelle dimensioni, con i suoi 175mm circa di lunghezza per 20mm di diametro in pancia, è realizzato con tabacchi scelti dai raccolti di tre annate differenti (2014, 2015 e 2016), lavorato interamente a mano, con tabacchi long filler. Una volta realizzato, il sigaro è lasciato stagionare per almeno dodici mesi (mentre all’evento di San Giustino era stato riferito diciotto mesi). La tiratura, inizialmente comunicata in dodici mila pezzi da Gabriele Zippilli, patron e master blender di CTS, è stata aumentata a quindici mila, come dall’etichetta numerata riportata sul retro della confezione. Il prezzo di vendita per l’astuccio singolo è di Euro 19.

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Una volta aperto l’astuccio, realizzato in cartotecnica molto curata, chiusa da una calamita sul lato, il sigaro si presenta incellophanato. Visivamente, il Super Tuscan si presenta avvolto nella più classica delle foglie di fascia Kentucky: marrone “tonaca di frate”, dai riflessi rossi, rugosa al tatto, dalle venature accentuate. La fattura generale è buona, con il riempimento omogeneo e un tiraggio regolare.

Super Tuscan Tornabuoni: i profumi percepibili a sigaro spento richiamano alla mente caratteri ben delineati di legno e pellame, nonché una sfumatura agrumata.

La partenza è dominata da una sapidità di medio vigore, sfumata da una lieve acidità. Non manca neppure una composta piccantezza che si affievolisce dopo poco tempo. Nei primi momenti di fruizione il volume di fumo che raggiunge la bocca sembra minimo, dando l’impressione di un sigaro che stenti nel tiraggio, tuttavia è solo la meccanica di fumata sommata al formato a rende questa distorta percezione. Difatti, concessi pochi minuti di attesa, il sigaro parte senza problemi. Da un punto di vista aromatico, sprigiona ricche note di mandorla e frutta secca, di media intensità quelle di terra, leggere quelle agrumate. La forza è medio-alta (4/5).

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Il tratto centrale è caratterizzato da una sapidità che resta immutata rispetto alla partenza. L’aroma di mandorla resta immutato, mentre emergono  ben strutturare note minerali e di noce. La forza diviene sostenuta (5/5).

Sul finire della fruizione, alla dominante sapidità si affianca una nota amara via via più marcata che si equilibra con la prima. Gli aromi che si registrano ricordano il legno, la noce e il cuoio, tutti di uguale intensità. La forza resta immutata (5/5).

In conclusione, al termine delle oltre due ore e mezza di fumata, il Super Tuscan è un sigaro vivace e potente, dagli aromi ben presenti e marcati, che si susseguono nella fruizione in modo armonioso. Un bitroncoconico al quale approcciarsi con attenzione, poiché l’apporto di nicotina che conferisce in fumata è importante. A voler trovare dei difetti, registriamo un equilibrio fra forza e aromi un po’ troppo al limite, laddove la prima, in alcuni momenti, risulta molto pronunciata sui secondi. Ma siamo altrettanto sicuri che agli amanti delle “emozioni forti” non dispiacerà affatto.

Valutazione: A

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Compagnia Toscana Sigari – Spingarda d’Anghiari

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Come di consueto, nel mese di dicembre la Compagnia Toscana Sigari (CTS) ha rilasciato l’edizione 2018 dello Spingarda d’Anghiari. Per il secondo anno consecutivo, la produzione è stata aumentata, portando le scatole dalle 4.200 del 2017, alle attuali 7.500, segno di una richiesta sempre maggiore da parte del pubblico.

Nulla, però, è variato nella fisionomia e nell’essenza del sigaro: un troncoconico lungo 120mm circa e con un piede di 23mm di diametro, proposto nella classica confezione da tre sigari al prezzo di 30 Euro. La miscela parte da tabacchi long filler avvolti in sottofascia e fascia, tutti coltivati nella Valtiberina.

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Aperta la scatola, ci troviamo al cospetto di fasce molto diverse rispetto a quelle utilizzate negli anni precedenti: opache, di colore marrone chiaro, dai riflessi bruni. Fra le dita, il troncoconico si presenta ruvido, dalle venature molto accentuate. Un esemplare della scatola presenta un grosso vuoto di riempimento a circa metà della lunghezza del fusto. Tralasciando questo sfortunato esemplare, la fattura generale è buona.

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Spingarda d’Anghiari:  a sigaro spento i profumi percepiti sono intense note di legno, cuoio e stallatico, tutte di uguale vigore. Dopo l’accensione, la partenza è affidata ad una sapidità ben evidente, sfumata da caratteri amari. Presente anche una piccantezza che tende a svanire dopo qualche minuto di fumata. L’impianto aromatico è dominato da legno, terra e pepe, tutte di uguale intensità. La forza è medio – elevata (4/5).

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Proseguendo con la fumata, il sapore amaro si fa più marcato, divenendo paritetico alla sapidità. Gli aromi non mutano particolarmente: accanto al legno e alla terra, il pepe viene sostituito da una nota che richiama la frutta secca. La forza diviene più marcata (5/5).

Durante la fruizione degli esemplari, abbiamo riscontrato una costante irregolarità nella combustione della fascia che ha richiesto notevoli correzioni. Inoltre la cenere, pur essendo compatta nel centro, si frastagliava nei bordi, divenendo molto volatile.

In conclusione, lo Spingarda d’Anghiari 2018 ha deluso le nostre aspettative, forti dei vibranti ricordi delle passate edizioni. Qualitativamente, il sigaro conserva la sua intensità aromatica e la sua discreta complessità, ma i problemi di combustione riscontrati su tutti gli esemplari testati non possono non incidere sulla valutazione finale.

Valutazione finale: C+

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Ambasciator Italico Tradizionale

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Dopo il Cortese (clicca qui per il tasting) e il Superiore Piramide (qui per la tasting), l’Ambasciator Italico Tradizionale è l’ultima delle novità annunciate per il 2018 dal Moderno Opificio Sigaro Italiano.

Questo nuovo bitroncoconico fatto a macchina, che farà parte del portfolio standard della marca, è venduto in confezione da cinque sigari al prezzo di Euro 5.

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Totalmente nuovo è il blend che compone questo sigaro: ripieno di tabacchi Kentucky battuti, coltivati nella zona beneventana, avvolti in una fascia di Kentucky Veronese.

Alla vista il Tradizionale si presenta avvolto in una fascia marrone, dai riflessi rossi o bruni a seconda delle scatole. Al tatto è ruvida con venature mediamente pronunciate.

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Ambasciator Italico Tradizionale: a sigaro spento, il naso recepisce profumi che ricordano la frutta matura e, in misura meno evidente, il legno e la vaniglia.

Una volta acceso, il sigaro si rivela delicatamente bilanciato nei sapori fra dolcezza e sapidità. Le sfumature aromatiche richiamano le spezie nonché sottili note di legno e cuoio. La forza è leggera (1/5).

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Con il prosieguo della fruizione, la dolcezza incrementa lievemente di vigore, rispetto ad una componente sapida invariata rispetto alla partenza. Gli aromi si strutturano meglio secondo una decisa componente di legno e noce di buona intensità, con una sfumatura di cuoio rimasta inalterata rispetto alla partenza. La forza diviene leggermente più marcata (2/5).

Complessivamente, questo Tradizionale risulta una fumata di semplice lettura. La forza contenuta mette in risalto uno spettro aromatico non molto ampio nel numero degli aromi, ma perfettamente bilanciato e moderatamente complesso. Una fumata apprezzabile, che segna l’ingresso di prodotto fortemente aromatico nella famiglia Ambasciator Italico. Il prezzo di un euro a sigaro, lo rende particolarmente ammiccante nei confronti dei fumatori che non vogliono spendere molto pur cercando una fumata apprezzabile.

Voto finale: B

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Toscano Maremmano

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E’ da pochi giorni in tabaccheria uno degli ultimi due sigari di casa Manifatture Sigaro Toscano, il Maremmano (l’altro è il Toscano Mazzini).

Dalle informazioni ufficiali disponibili, il blend è composto da foglie mediane di Kentucky toscano con l’aggiunta di tabacco beneventano (per “ammobidire” la miscela) e di altro kentucky “estero” (riteniamo nordamericano); chiude la miscela short filler una fascia di origine italiana. Il prezzo di vendita è fissato ad Euro 4,90 per la confezione da cinque sigari.

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Aperta la confezione, ci troviamo di fronte a cinque sigari senza cellophane e senza fascetta, modalità di confezionamento che richiama alla mente quella del Garibaldi, dal quale questo nuovo toscano attinge anche il verde della confezione esterna.

Alla vista il Maremmano si presenta fasciato in una foglia abbastanza luminosa, di colore marrone chiaro, con riflessi rossi, non esente da macchie o marezzature. Evidenti le tracce di lavorazione a macchina. Al tatto è ruvido, con venature mediamente pronunciate.

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Toscano Maremmano: a sigaro spento, i profumi percepibili a naso sono molto sottili e ricordano il legno e il cuoio. Più evidente un carattere che richiama il cartone umido, nota ascrivibile, con buona probabilità, all’inserimento del prodotto nel cartone senza cellophane.

Una volta acceso, il sigaro si rivela delicatamente sapido ma anche acido, con una lieve piccantezza che connota i primissimi attimi di fumata. Contenuta la componente aromatica, dominata da una nota legnosa più robusta, nonchè lievi spezie e cuoio. La forza è leggera (1/5).

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Con l’incedere della fumata, il sigaro si sbilancia, divenendo particolarmente sapido. La tenue nota acida viene sostituita da una soave componente amara. Aromaticamente, gli aromi variano molto poco, con il legno mediamente marcato e una flebile nota di terra che affianca le spezie iniziali. La forza incrementa leggermente verso il medio – leggero (2/5).

Fumato ammezzato, il sigaro sembra “caricarsi” di maggiore forza e di aromi più pronunciati, ma è solo una impressione di natura meccanica per la lunghezza ridotta del sigaro.

In conclusione, questo Maremmano risulta un sigaro di semplice lettura, anche per la paletta aromatica alquanto contenuta. Può essere fruito in modo distratto (proprio come erano soliti fumarlo i Butteri che, a cavallo, sorvegliavano le mandrie della Maremma) senza che il fumo impegni troppo la concentrazione del fumatore. Tuttavia non può passare inosservato, ai fini del giudizio finale, il forte squilibrio del tratto centrale.

Voto finale: C

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Toscano Mazzini

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Da qualche settimane è disponibile il nuovo Toscano Mazzini, destinato ad essere una Edizione Limitata di Manifatture Sigaro Toscano poiché non farà parte, in modo continuativo, del portfolio standard della marca.

All’interno della fascia di Kentucky coltivata in Italia, i tabacchi short filler utilizzati prevedono un blend fra Kentucky italiani (classificati come “pesanti” sul sito ufficiale) e nordamericani: per quest’ultimi si è scelto di impiegare le foglie mediane della pianta. Il prezzo di vendita di questo prodotto, che si colloca come tipologia fra i Toscani d’Autore (Garibaldi, Soldati, Modigliani, Mascagni), è fissato in 7,50 euro per la confezione da cinque sigari lunghi.

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Aperta la confezione, i cinque sigari presentano cromie della fascia che variano dal marrone chiaro al marrone scuro con riflessi rossi. La fascetta è in perfetta sintonia grafica con i sigari dello stesso segmento: molto semplice, colori sobri per lo sfondo (marrone dall’effetto marmorizzato), tricolore italiano su un lato e scritta “Mazzini” di colore bianco, leggermente in rilievo.

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Alla vista, come già evidenziato, il Mazzini ha fasce molto diverse fra loro e i sigari stessi presentano tracce di lavorazione a macchina. Al tatto non risultano particolarmente nerboruti, con venature presenti ma non molto accentuate.

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Toscano Mazzini: a sigaro spento, i profumi percepiti richiamano il legno e il cuoio.

Una volta acceso, il sigaro si rivela equilibrato nei sapori, con leggere note acide e sapide. E’ presente una delicata sensazione di piccante. Gli aromi sprigionati ricordano il legno antico, nonché terra e spezie, in misura minore. La forza è leggera (1/5).

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Nel tratto centrale della fumata, l’acidità lascia il posto ad una composta amarezza che si affianca alla sapidità, mentre la piccantezza resta invariata e mai troppo invadente. Aromaticamente il legno nobile si trasforma in una potente nota di legno fresco, di carattere vegetale, con note di terra e una debole nuance di caffè tostatato. La forza incrementa, divenendo media (3/5).

Fumato ammezzato, il Mazzini risulta piacevole, con una bella spinta di forza e aromi più immediatamente riconoscibili.

In definitiva, il Mazzini risulta un prodotto semplice e dalla fumata non particolarmente impegnativa. Nel tratto centrale, l’aroma di “legno verde” risultava particolarmente pronunciato, al punto da adombrare gli altri aromi. Bilanciato nel rapporto forza aromi, nel tratto centrale il Mazzini si carica, senza però divenire troppo burbero. Ai fini di un giudizio conclusivo, il nuovo Mazzini è un prodotto mediocre, con aromi un po’ assopiti e pochi in numero. Ciò delinea una fumata a tratti monotona e priva di brio.

Voto finale: C+

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Toscano Toscanello XXL Blend 3

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E’ il terzo anno consecutivo che Manifatture Sigaro Toscano rilascia il Toscanello XXL. Come suggerisce il nome, elemento caratteristico è la pancia larga del troncoconico, venduto in cartotecnica da dieci pezzi (mantenuta l’apertura a scorrimento verso destra) al costo di 12 Euro (anche questo invariato).

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Ogni anno, però, il blend si innova: quest’anno la miscela prevede l’utilizzo di una miscela che parte da tabacchi (short filler) del Tennessee e del Kentucky, avvolti in una fascia nordamericana della quale, però, non è dichiarata la provenienza. Ovviamente non è una produzione standard ma limitata alle confezioni già distribuite presso le rivendite.

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Ad un veloce approccio visivo, le fasce appaiono abbastanza uniformi fra loro, tutte accomunate da cromie che tendono al marrone scuro e molto scuro, qualcuno anche marezzato, con riflessi rossicci.

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Toscano Toscanello XXL Blend 3: al naso il Toscanello XXL è dominato da sentori di legno molto affumicato, ma anche da forti caratteri stallatici e di cuoio.

L’ingresso di fumata è delicatamente sapido, arricchito anche da componenti acide e amare che ampliano la percezione palatale. Nonostante questo però, gli aromi sono pochi in numero: legno e terra sono molto marcati, con una nota di cuoio di discreta intensità. La forza è media (3/5).

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Verso la metà della fruizione i sapori non mutano rispetto all’ingresso. Aromaticamente si conservano gli aromi di legno e cuoio, assieme a una nota di noce di media intensità. Immutata la forza (3/5).

Complessivamente, il Toscano Toscanello XXL Blend 3 offre una fumata discreta con un volume di fumo saziante. Di certo non può chiedersi molto ad un ammezzato ed infatti la fruizione non brilla per particolari caratteristiche, fatta eccezione per gli aromi molto marcati che, però, risultano poveri in numero. Tutto sommato, una fumata discreta, particolarmente indicata per un veloce dopo pasto.

Voto finale: C+

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Nostrano del Brenta Campesano

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E’ partita la distribuzione del Nostrano del Brenta Campesano e presto potrà essere acquistato nelle tabaccherie. Come vi avevamo anticipato a Febbraio scorso, il prodotto ha forma troncoconica, lungo 92mm e largo 18mm al piede (cepo 45). La miscela prevede l’utilizzo di tabacchi “Havanone” Nostrano del Brenta per fascia e sottofascia mentre per il ripieno, short filler, è impiegato un mix di tabacco havanone e piloto cubano coltivato in Repubblica Dominicana (per il 25% della miscela totale). Il sigaro è lasciato riposare per 6 mesi in celle di maturazione. Il prezzo di vendita è fissato in Euro 4,40 per confezione, all’interno della quale trovano posto due Campesano.

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Alla vista, la fascia si presenta luminosa, di un vibrante marrone scuro, con riflessi che tendono al rossiccio. Al tatto è ruvida, ma senza eccessi. La fattura generale è buona, regolare il tiraggio.

Nostrano del Brenta Campesano: a sigaro spento, i profumi richiamano a pieno l’impronta olfattiva della marca, con una spiccata nota di fieno e floreale secco, non senza delicati innesti di cacao e legno.

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Una volta acceso, al palato si rivela delicatamente sapido ma anche acido. Aromaticamente il sigaro si esprime su sentori di legno e terra, di buona intensità, con un soave accenno minerale. La forza è leggera (1/5).

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Con l’incedere della fumata, la sapidità cresce, accanto alla componente acidula rimasta inalterata. E’ possibile apprezzare una diversa struttura dell’impianto aromatico, stavolta rappresentato con legno, fieno e noce, tutte di buona e uguale intensità. La forza incrementa lievemente divenendo medio – leggera (2/5).

In definitiva, il nuovo Nostrano del Brenta Campesano si mantiene fedele alla tipicità del brand e la presenza di tabacco dominicano sembra non caratterizzarsi particolarmente. Tuttavia è un buon prodotto, bilanciato al palato ed equilibrato rapporto tra forza e aromi. Nonostante la costruzione short filler, in fumata riesce a tirar fuori un bouquet aromatico di tutto rispetto, senza però far faville. Consigliato per una lunga passeggiata mattutina, saprà ripagare il vostro momento di relax.

Voto finale: B

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Ambasciator Italico Maturo

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E’ in distribuzione in questi giorni l’ultimo prodotto della MOSI, l’Ambasciato Italico Maturo. “E’ un sigaro che nasce con l’intento di regalare al fumatore una fumata più decisa” ha commentato il master blender Domenico Napoletano “questo senza però smentire il carattere di eleganza della famiglia Ambasciator Italico”.

Qualche settimana fa vi abbiamo presentato la scheda tecnica del prodotto, alla quale vi suggeriamo di accedere da qui per conoscere i dettagli della miscela, dei confezionamenti e dei prezzi.

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Alla vista il Maturo si presenta avvolto in una fascia molto marrone, marezzato, dai riflessi rossi. Al tatto la fascia è particolarmente ruvida, seppure le venature non siano molto marcate. La costruzione generale così come il tiraggio sono buoni (evidenti le tracce di lavorazione a macchina).

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Ambasciator Italico Maturo: a sigaro spento il naso percepisce profumi di frutta matura e legno, ma anche delicate componenti pepeate.

Una volta acceso, il sigaro parte da subito sapido, con una leggera componente amara, che non sbilancia la percezione palatale ma l’arricchisce. La componente aromatica che si impone nella sua vibrante opulenza è l’incenso, seguita da terra e legno, ben percepibili ma meno intensi della prima. La forza è medio-leggera (2/5).

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Proseguendo nella fumata (e siamo al tratto centrale), i sapori iniziali restano invariati e vengono altresì affiancati da una leggera componente acida che rende meno spigoloso il fumo in bocca. Aromaticamente, il sigaro vira verso componenti tostate, di caffè e nocciola, insieme alla nota di terra dell’ingresso, tutte di uguale e buona vigoria. La forza incrementa divenendo media (3/5).

In conclusione, questo nuovo nato in casa Mosi risulta avere un carattere diverso dagli altri componenti della famiglia, ma conserva l’eleganza di un sigaro mai sopra le righe. Interessante il bouquet aromatico, con aromi diversi in numero, ben delineati e armonizzati fra loro. Seppur il sigaro non risulta particolarmente amaro, potrebbe essere apprezzato da chi ricerca proprio questo sapore nelle fumate.

Voto finale: B+

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Tornabuoni Nazionale

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In contemporanea con il lancio del Tornabuoni Novecento, la Compagnia Toscana Sigari ha rilasciato anche il Tornabuoni Nazionale. Questa nuova referenza andrà a sostituire lo Stortignaccolo Tornabuoni, anche se la variazione non sarà solo nel nome. La miscela del Nazionale, infatti, pur conservando una percentuale di Kentucky beneventano per il ripieno (così era per lo Stortignaccolo), sembrerebbe essere stata ridotta. La confezione di vendita contiene due sigari bitroncoconici, realizzati a macchina con tabacchi medium filler.

Alla vista, il sigaro si presenta in una fascia luminosa, di tonalità marrone dai riflessi bruni. Al tatto risulta ruvida, con venature evidenti e si colgono le tracce di lavorazione a macchina. Regolare riempimento e tiraggio. Buona la fattura.

  • Paese di Produzione: Italy
  • Manifattura: meccanizzato, medium filler
  • Misure: 155 mm
  • Fascia: Valtiberina (Italy)
  • Ripieno: Valtiberina e Beneventano (Italy)
  • Prezzo: €2,20

Tornabuoni Nazionale: a sigaro spento si percepiscono profumi di cuoio e terra umida, ben definiti, e da sfumature che richiamano alla mente la carruba.

In partenza il sigaro si presenta dolce, mentre aromaticamente si colgono note minerali e di legno, entrambe di buona intensità. Sono percepibili anche delle sfumature che ricordano la frutta secca, le arachidi nello specifico. La forza risulta contenuta (1/5)

Proseguendo nella fruizione, il sapore dolce viene bilanciato da una buona sapidità che arricchisce la percezione di bocca. Gli aromi variano lievemente, mostrando note di legno, minerale e terra, tutte di buona e paritetica vigoria. La forza incrementa divenendo media (3/5).

In definitiva, il Tornabuoni Nazionale appare un buon sigaro, bilanciato e dall’interessante percezione palatale. L’aggiunta di tabacchi beneventani (più mobidi in fumata) si coglie e apprezza, in particolare nei primi minuti di fumata. Nonostante la paletta aromatica sia un po’ risicata, resta appagante e consigliato anche ai neofiti fumatori.

Valutazione: B

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Tornabuoni Novecento

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Da qualche settimana la Compagnia Toscana Sigari ha rilasciato un nuovo prodotto, il Tornabuoni Novecento. I tabacchi Kentucky impiegati per la fascia provengono dalla Valtiberina, mentre quelli del ripieno da Sansepolcro. La costruzione è meccanizzata, medium filler, con forma bitroncoconica. Il sigari riposa nove mesi prima della sua commercializzazione. La confezione di vendita è da due sigari alla maremmana al prezzo di Euro 5,20.

Alla vista, la fascia è abbastanza luminosa, di tonalità marrone chiaro, con riflessi rossi. Al tatto risulta ruvida, seppure le venature non sono accentuate, tratto distintivo dei sigari CTS. Il tiraggio appare regolare, così come il riempimento. La fattura è più che soddisfacente.

  • Paese di Produzione: Italy
  • Manifattura: meccanizzato, medium filler
  • Misure: 155 mm
  • Fascia: Valtiberina (Italy)
  • Ripieno: Sansepolcro (Italy)
  • Price: €2,60

Tornabuoni Novecento: a sigaro spento si percepiscono netti profumi che richiamano in modo deciso la terra e il legno.

Una volta acceso, il sigaro è caratterizzato da un delicato bilanciamento di sapori fra il sapido e il dolce. Gli aromi sviluppati in fumata richiamano alla mente il legno antico e la noce, entrambi di buona intensità,arricchiti da sfumature di terra. La forza è medio-leggera (2/5).

Con il prosieguo della fumata, il sigaro diviene più sapido, mentre scompare la dolcezza iniziale. L’aroma di terra diviene più intenso, mentre si innestano note di cuoio e minerale, tutti e tre di pari intensità. La forza diviene media (3/5).

In conclusione, questo Novecento ci è parso un ottimo prodotto, ben bilanciato, ricco e variegato nel numero delle componenti aromatiche. In fumata non si sono riscontrati problemi meccanici di tiraggio o combustione. Risulta un prodotto mediamente complesso, ma non di difficile fumata. Può degnamente accompagnare una mattinata ma non deluderà neppure i momenti meditativi della giornata.

Valutazione: B+

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Toscano Assolo

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Come ogni settembre, anche quest’anno Manifatture Sigaro Toscano ha rilasciato l’edizione limitata per il 2019, il Toscano Assolo. La particolarità di questo sigaro bitroncoconico risiede nelle dimensioni: la pancia e le punte sono decisamente oversize, mentre la lunghezza è fissata a 15omm. Questa maggiorazione strutturale, secondo MST, è stata studiata per conferire più corpo in fumata e rendere la stessa più appagante grazie alla maggiore quantità di fumo aspirata. Ciò che invece richiama la tradizione è la manifattura (medium filler, realizzata a mano dalle sigaraie di Lucca) e la miscela, che prevede l’impiego di tabacchi kentucky nordamericani e italiani per il ripieno e foglia nordamericana per la fascia.

La confezione di vendita, in cartotecnica contenente cinque sigari, è proposta al pubblico ad un prezzo di Euro 30.

Toscano Assolo

Aperta la confezione ci troviamo di fronte a sigari dalla fascia particolarmente scura, ben oltre il marrone tipico Toscano, dai riflessi bruni. Al tatto la foglia è piacevolmente ruvida, ma con venature non molto accentuate. Altra peculiarità che si percepisce con le dita, oltre alle dimensioni maggiorate, è anche un discreto peso che suggerisce una certa generosità nel riempimento.

  • Produttore: Manifatture Sigaro Italiano (Lucca)
  • Tabacco Fascia: Kentucky Nordamericano
  • Tabacco Ripieno: Kentucky nordamericano e italiano
  • Tipologia: Medium Filler
  • Manifattura: a mano
  • Lunghezza: 150 mm
  • Prezzo singolo: € 6,00

Toscano Assolo: a crudo si percepiscono potenti profumi di gomma naturale, seguiti da ben definite note di cuoio e stalla.

Toscano Assolo

La partenza restituisce subito una amarezza e una sapidità molto composte, fra loro in perfetto equilibrio. Si percepiscono anche delle sensazioni tattili piccanti che svaniscono nel giro di un minuto circa dall’accensione. Aromaticamente è il legno la nota dominante, mentre ricco è lo sfondo creato da carruba, pepe e sensazione minerale. La forza è medio – alta (4/5).

Proseguendo nella fumata, l’Assolo mantiene la leggera componente amara mentre la sapidità incrementa leggermente. Il sigaro esplode con decisi aromi di carruba, legno e noce, tutti di uguale intensità, mentre la terrosità iniziale perde vigore. La forza diviene sostenuta (5/5).

In definitiva, ci siamo trovati al cospetto di un sigaro più che convincente. I sapori al palato sono intriganti e gli aromi ricchi e non banali. Il rapporto con la forza, piuttosto sosstenuta, risulta proporzionato alla paletta aromatica. In tale senso, è probabile che la selezione della fascia, circoscritta ad un piano foliare molto alto a giudicare dal colore molto scuro, abbiamo conferito quella forza che ben si avverte in fumata. Abbiamo altresì avuto l’impressione, soprattutto fumando la parte iniziale, che il sigaro possa dare ancora molto di sè, a patto di lasciargli il tempo di affinarsi in humidor.

Valutazione: A

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