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Channel: Italia – CigarsLover Magazine
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Toscano Garibaldi Il Grande

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Il Toscano Garibaldi Il Grande è stato realizzato per celebrare il bicentenario dall’acquazzone che, bagnando il tabacco in essicazione, diede origine al sigaro toscano.

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Seppur l’aggettivo “nuovo” può confliggere con un prodotto come il Garibaldi (nato su precise indicazioni dello scrittore Mario Soldati, nel 1982), questo stortignaccolo della famiglia Kentucky più famosa in Italia ha caratteristiche che lo contraddistinguono dal Garibaldi.

Innanzitutto (a quanto pare) si tratta di un’edizione limitata, non destinata perciò ad essere inserita stabilmente in produzione. In secondo luogo il packaging: confezione da due sigari alla maremmana, singolarmente incellophanati e fascettati con l’effige di Giuseppe Garibaldi su sfondo verde scuro. Da ultimo, e forse la caratteristica che interessa maggiormente, il diametro della pancia maggiorato, più simile a quello dell’Antica Tradizione o dell’Originale.

Visivamente il sigaro risulta avvolto nella solita fascia di colore marrone chiaro, dai riflessi gialli. Risultano percettibili dei segni di lavorazione a macchina (c’era da aspettarselo, non essendo riportata sulla confezione la dicitura “fatto a mano”).

Toscano Garibaldi Il Grande_4

Note di fumata.

Toscano Garibaldi Il Grande: al naso si percepiscono profumi di legno e cuoio (confermati anche nel tiraggio a crudo), senza quella fastidiosa nota di cartone riscontrabile nel Garibaldi di produzione ordinaria che, lo ricordiamo, risulta sprovvisto di cellophane.

Una volta acceso, il sapore si attesta subito sul dolce, controbilanciato da una lieve sapidità che non stona. Gli aromi si assestano su cuoio e legno molto marcati e da leggere nuance di cacao, che svaniscono con il procedere della fumata. La forza è molto contenuta (1/5).

Nella parte centrale lo stortignaccolo, pur restando dolce, diviene leggermente più sapido e anche il ventaglio aromatico non subisce grosse variazioni: il cuoio si assopisce, appare un aroma di noce, mentre il legno resta molto marcato. La forza incrementa lievemente (2/5).

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Sul finire della fruizione, il sigaro perde la spiccata dolcezza per divenire più robusto, con un sapore a metà fra il sapido e l’amaro, quest’ultimo ascrivibile soprattutto alla fumata “alla maremmana”. Gli aromi diventano più interessanti: lievi note di legno, noce, spezie e terra. La forza si mantiene costante (2/5).

Fumato ammezzato, il sigaro appare più interessante, poiché si ha modo di apprezzare il diametro della pancia maggiorato che consente una boccata più ampia e ricca.

In definitiva, “Il Grande” non differisce organoletticamente dal Garibaldi. Tuttavia, il diametro di pancia conferisce al sigaro più eleganza ed un volume di fumo più pieno. Sicuramente un Toscano che ci sentiamo di consigliare (anche per il prezzo: 3 Euro).

Valutazione: B+

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Toscanello Granducato

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Il Toscanello Granducato viene commercializzato in confezioni da 10 ammezzati, al prezzo di 12€.

Dichiaratamente nato per celebrare il bicentenario dalla nascita del “sigaro toscano” (ricorderete la storia del fortunale estivo che bagnò il tabacco lasciato fuori dalla manifattura), questo nuovo prodotto può essere agevolmente collocato , e non solo per assonanza del nome, fra i prodotti della famiglia “toscanello”.

Toscanello Granducato_2

Le fonti ufficiali Toscano conservano sempre un alone di mistero rispetto ai tabacchi utilizzati e alla produzione: per quanto riguarda la materia prima, è comunicato solo l’esclusivo utilizzo di selezionato tabacco nazionale per ripieno e fascia. La stagionatura è dichiarata “lunga”.

La confezione è realizzata con cura: un rustico ma elegante cofanetto in legno, con il coperchio a ribalta e la chiusura affidata ad una piccola calamita. Sul fronte campeggia la scritta “toscanello” lievemente marchiata a fuoco. All’interno della confezione, avvolti in una carta pergamenata, vi si trovano i dieci Toscanelli Granducato.

Toscanello Granducato

All’esame visivo si appalesano i classici segni e difetti della lavorazione a macchina, ragione per la quale possiamo escludere che questo prodotto sia realizzato a mano (per la verità, anche l’assenza sulla confezione della dicitura “fatto a mano” non lascia spazio ad ulteriori interpretazioni).

Note di fumata.

granducato toscanello

Toscanello Granducato: a crudo marcati sentori di legno, cuoio, accenni di pepe. Una volta acceso, risalta molto la sapidità, che appare molto pronunciata. Tuttavia con l’incedere della fruizione si fa strada la tipica amarezza Toscano, peculiare del Toscanello. Al naso, questo ultimo nato si lascia apprezzare per un buon mix fra pepe e cuoio, ma anche per decise note di ammoniaca. Null’altro da segnalare per questo ammezzato.

In tutta franchezza, da un marchio che celebra i duecento anni dalla creazione del sigaro italiano per antonomasia, ci saremmo aspettati un prodotto con ben altre caratteristiche e una maggiore attenzione alla manifattura (ad esempio, un prodotto fatto a mano).

Valutazione in centesimi: E

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Ambasciator Italico Ammezzato

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La realizzazione dell’Ambasciator Italico Ammezzato è totalmente italiana. La produzione è stata avviata nel febbraio 2014.

La sua forma è troncoconica e il tabacco utilizzato è il Kentucky: nordamericano per la fascia (la peculiare elasticità e combustibilità di questa varietà la rendono perfetta per “vestire” il sigaro) e una miscela di foglie provenienti dal Veneto, Campania e Toscana, zone storicamente vocate alla coltivazione di questa tipologia di tabacco.

Ambasciator Italico

Ai tabacchi utilizzati sono riservati degli invecchiamenti di tutto rispetto: dai due ai quattro anni per le foglie di fascia e di uno/due anni per le foglie del ripieno.

La stagionatura varia dai quattro ai sei mesi, a seconda del valore di umidità raggiunto e dal responso delle degustazioni effettuate all’interno dell’azienda stessa.

Note di fumata.

Ambasciator Italico Ammezzato: al naso e a crudo i sentori percepiti sono quelli di frutta secca e di caffè e legno.

Una volta acceso, il sapore è spiccatamente amaro, ma tende ad affievolirsi nel corso di fumata. Gli aromi sono pochi, semplici ma ben riconoscibili: corteccia, terra, pepe e frutta secca. La forza è sostenuta ma non eccessiva e, quel che colpisce, è la peculiarità di non adombrare gli aromi, caratteristica questa che è molto difficile da riscontrare in altri prodotti concorrenti.

ambasciatore italico ammezzato

Altro elemento di novità è la persistenza corta, poiché dopo qualche ora dalla fumata, dal palato scompare quella pesantezza tipica del post fumata di tabacchi “pesanti”.

Da segnalare come il sigaro tenda a spegnersi e, questa volta, quello che notoriamente è classificato come un difetto, ci appare il segnale che i tabacchi non siano stati trattati con additivi che ne facilitano la combustione.

In definitiva un prodotto con una sua precisa fisionomia che si impone per la sua robusta semplicità (negli aromi, nella forza, nella durata di fumata di 15-20 minuti) e che non mira ad imitare alcun concorrente.

Valutazione in centesimi: 82

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Ambasciator Italico Classico

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Da pochi giorni gli scaffali delle tabaccherie italiane si sono arricchiti di un nuovo prodotto: l’Ambasciator Italico Classico.

Prodotto dal Moderno Opificio Sigaro Italiano, che quasi un anno fa lanciava il Classico ammezzato insieme ad una linea di ammezzati aromatizzati, questo sigaro risulta il primo ad essere bitroncoconico, con le misure di un sigaro “alla maremmana”.

Aperta la confezione (con all’interno quattro unità), visivamente il sigaro si presenta avvolto in una luminosa fascia color “tonaca di frate” (la più classica fra le tonalità delle foglie di Kentucky lavorato), con riflessi bruni. Il prodotto risulta ben costruito, con un diametro di pancia medio, ma con la presenza di pronunciate venature. Il tabacco utilizzato è della varietà Kentucky, di origine nordamericana (Tennessee) per la fascia e nazionale per il ripieno. La stagionatura è di minimo 8 mesi (rispetto ai 4 per gli ammezzati).

ambasciator italiaco classico_2

Il primo lotto (30 kg di sigari) è stato distribuito previa ordinazione a poche selezionate tabaccherie; tuttavia è già prevista la distribuzione di un secondo lotto (di circa 60 kg) per gli altri punti vendita.

Note di fumata.

Ambasciator Italico Classico: da spento il Classico lungo si caratterizza per importanti note di legno e cuoio, non senza accenni di pepe.

Una volta acceso, il sigaro sorprende per il suo sapore prevalentemente dolce, non senza note acidule proprie del tabacco di cui è costituito. Dalle prime boccate, comincia anche a far capolino una sensazione piccante che, nell’arco di pochi minuti di fumata, tende a svanire del tutto. Il sigaro è caratterizzato da decise note di pepe e legno, con la comparsa di lievi nuance speziate. La forza è contenuta su un registro medio-leggero (2/5).

Ambasciator Italico Classico_2

Giunti quasi a metà fruizione, è possibile percepire un rilevante arricchimento degli aromi: il legno e il pepe iniziali tendono a svanire, e appaiono sentori di cacao e noce che rendono gradevole il tratto centrale della fumata. La forza aumenta (3/5), ma non risulta mai eccessiva e questo consente una chiara riconoscibilità degli aromi.

In definitiva un prodotto moderatamente complesso, di grande equilibrato e dalla persistenza media, che arricchisce l’offerta dei prodotti Ambasciator Italico e le alternative di scelta fra le varie tipologie di sigari Kentucky vendute in Italia.

Valutazione: B+

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Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini

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Fra qualche settimana il catalogo dei prodotti Nostrano del Brenta si allargherà per far posto ad una produzione decisamente speciale: la Riserva Bortolo Nardini.

Nato per celebrare Bortolo Nardini, primo presidente del Consorzio Tabacchicoltori Bassano del Grappa Montegrappa, noto anche per l’omonima distilleria, il sigaro verrà commercializzato in giara di ceramica di Nove (interamente disegnata e realizzata in Italia) e conterrà ben 33 esemplari.

giara bortolo nardini

Le dimensioni della giara (a tiratura limitata di 1000 esemplari) saranno più “generose”, per consentire all’acquirente di conservare anche prodotti più lunghi come il Doge.

Le informazioni tecniche delineano un prodotto realizzato con estrema ricercatezza e cura, proprio per celebrare la figura del fondatore: tabacchi (seme sudamericano come di consueto) invecchiati 4 e 5 anni provenienti da piccole coltivazioni insistenti nella zona di Bassano del Grappa, fermentazione lunga e doppia (due passaggi in cella di fermentazione), invecchiamento minimo di dodici mesi.

Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini

I presupposti per il tasting in anteprima rivelano un prodotto fuori dagli schemi, confermato anche dalla forma (troncoconica) e dalle dimensioni importanti: 138mm di lunghezza e diametro di 19mm al piede e 12 mm alla testa.

Esteticamente questo sigaro si presenta avvolto da una fascia di colore marrone chiaro dai riflessi gialli, con venature piuttosto marcate. All’esame tattile la foglia risulta rugosa, mentre il ripieno appare distribuito in modo omogeneo.

Note di fumata.

Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini: gli aromi percepibili a crudo risultano interessanti nella loro semplicità: fieno, legno, terra e cacao poco accentuato.

Nostrano del Brenta Riserva Bortolo Nardini_2

Una volta acceso, il sapore del sigaro è bilanciato fra il dolce e il sapido (prevalente sul primo), mentre gli aromi percepibili sono spezie e liquirizia (in modo lieve), legno (presente) e noce (marcato). La forza risulta contenuta (1/5). Il sigaro non evolve particolarmente (complice anche il riempimento tripa corta) ma con l’incedere della fumata gli aromi dominanti divengono la noce e la nocciola, seguiti da una delicata nota di legno. L’iniziale equilibrio sapido/dolce si inverte, facendo risultare quest’ultimo quello dominante. La forza subisce un lieve incremento, pur restando contenuta (2/5).

In definitiva, ci è parso un prodotto interessante che si lascia apprezzare per l’equilibrio, laddove la forza non sovrasta l’impianto aromatico, consentendo al fumatore di percepire gli aromi che, pur nella loro semplicità, colpiscono per la nitidezza con la quale stimolano l’apparato gustativo.

Prezzo di vendita: 198 Euro (ossia 6 Euro a sigaro)

Valutazione: A

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Mastro Tornabuoni

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Da qualche settimana, e dopo mesi di attesa, è stato lanciato sul mercato il primo prodotto della Compagnia Toscana Sigari, il Mastro Tornabuoni, ammezzato troncoconico realizzato con tabacco della varietà Kentucky.

Il neonato prodotto della C.T.S. risulta un’interessante ed apprezzabile novità nel panorama del sigaro italiano per molteplici aspetti. Innanzitutto perché tutte le fasi di lavorazione, dal seme alla realizzazione del prodotto finale, sono legate alla zona di San Sepolcro (AR), nel cuore della Val Tiberina. E’ la prima volta che viene realizzato un sigaro “puro” (in questo caso, fascia e ripieno) con tabacchi tutti provenienti dalla stessa zona di coltivazione. In precedenza (2012), la Toscano aveva lanciato i Toscanelli Mono origine, ma rimase una sorta di produzione limitata a pochi esemplari. Nel caso del Mastro Tornabuoni invece, la politica della ditta produttrice è proprio quella di valorizzare il terroir della Val Tiberina, persino facendo realizzare il sigaro stesso in loco.

Mastro Tornabuoni

Altra peculiarità degna di nota è il ripieno, che per la prima volta in un sigaro Kentucky è long filler: all’interno del sigaro non vi è tabacco battuto, ma ritagli di foglia intera (non è possibile realizzarlo con una foglia intera per le dimensioni della stessa, molto grande nella varietà Kentucky).

All’esame visivo il packaging è innovativo: di forma rettangolare per il lato di apertura, ma con sezione di un trapezio rettangolo se visto di profilo. Sollevato il lato alto della confezione, si rimane sorpresi dalla presentazione: quattro ammezzati inseriti in piccole “taschette” ricavate da pieghe del cartone. Tuttavia, superato lo stupore iniziale ed indirizzata l’attenzione sui prodotti, si appalesano due difetti che non ci si sarebbe attesi. Innanzitutto la foglia di fascia, molto “rustica”, con venature molto pronunciate, ben oltre ogni aspettativa legata ad un prodotto Kentucky. In secondo luogo ci si accorgere che nessuno dei quattro sigari è uguale, o quantomeno presenta dei tratti simili: i prodotti sono diversi fra loro per colore della fascia (dal marrone scuro al marrone chiaro tendente alla senape), lunghezza e fattura.

Mastro Tornabuoni_2

Se è pur vero che i sigari sono completamente realizzati a mano (partendo da un sigaro intero e poi ammezzato o, come scrive la C.T.S: “scorciati”), ci si attendeva un minimo di attenzione nella selezione, e nel successivo inserimento in confezione di ammezzati quantomeno simili fra loro.

Note di fumata.

Mastro Tornabuoni: a crudo sono percepibili aromi di gomma naturale, terra, cuoio e torba. Una volta acceso il sigaro risulta bilanciato fra i sapori dolce e acido, solo verso la fine della fumata si innesta una leggera nota amarognola. Per quanto riguarda invece gli aromi sviluppati in fumata, si segnala una interessante e ben marcata nota di cacao (presente), che si fonde con un’importante impronta di cuoio e, sullo sfondo, aromi di gomma e torba (lievi).

Mastro Tornabuoni_3

Nonostante la costruzione long filler faccia ipotizzare una possibile evoluzione della fumata, non vi sono significative differenze con prodotti short filler. Tuttavia, è da segnalare come il classico sapore fortemente amaricante che si avverte in chiusura delle fumate di prodotti Kentucky è ridotta di molta, consentendo al fruitore di continuare a gustare il sigaro fin dove più gli aggrada.

In conclusione, il sigaro ha numerosi punti di forza, ma altrettanti difetti. Ci auguriamo che quest’ultimi vengano corretti in corso di produzione, essendo l’azienda nuova sul mercato. Inoltre, la presenza di altri competitors, sta offrendo al fumatore di sigari Kentucky degli standard qualitativi che, giocoforza, diventano dei metri di paragone per valutare il prodotto che più gli aggrada.

Valutazione in centesimi: 82

 

 

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Toscano Originale 1815

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1815 – 2015. Il bicentenario della nascita del sigaro Toscano è, con buona probabilità, il compleanno sigarofilo più importante da festeggiare quest’anno. La peculiarità degli anniversari di aziende e società che compiono importanti anniversari, risiede nel fatto che il regalo, anziché farlo, si è pronti a riceverlo.

In tal senso, la società Manifatture Sigaro Toscano ha mostrato molta attenzione ai duecento anni di storia del sigaro toscano nel corso dell’intero 2015, lanciando diversi prodotti. Agli inizi dell’anno è stato commercializzato il Toscano Garibaldi Il grande, nel mese di marzo il Toscanello Granducato (dichiaratamente proposto per celebrare l’anniversario dal fortunale che bagnò i tabacchi esposti al sole) e, dopo mesi di attesa, è stato ufficialmente immesso sul mercato il nuovo Toscano Originale 1815, in confezione di legno da tre pezzi (prezzo 15 euro).

Originale 1815

Degna di nota è la miscela e i passaggi intermedi prima della manifattura. Manifatture Sigaro Toscano dichiara che sia il tabacco usato per il ripieno, sia quello per la fascia, è Kentucky nordamericano, sottoposto ad una cura al fuoco (o fire cured) più lunga di trenta giorni rispetto a quella standard, con l’utilizzo di legno di noce e quercia. Successivamente le foglie sono lasciate a maturare per quattro anni in botte di rovere. Dopo la manifattura, il Toscano 1815 ha riposato per un anno prima della distribuzione.

Esaminando la confezione, ci troviamo di fronte ad una scatola di legno con coperchio a scorrimento: sul fronte è stampato brand e nome del sigaro, mentre sul retro un marchio a fuoco riporta la dicitura “artigianato italiano”. Rimosso il coperchio, siamo dinazi ai tre Originale incellophanati.

Particolare la fascetta: di colore senape chiaro, con scritte e riporti in nero e bianco; oltre alla dicitura “fatto a mano” e al nome del Toscano 1815, risalta la nuvoletta temporalesca che, bagnando i tabacchi Kentucky esposti al sole, diede origine al sigaro italiano per antonomasia. Osservando il manufatto, si resta ammaliati dal colore marrone molto intenso, con riflessi bruni.

Originale 1815

Note di fumata.

Toscano Originale 1815: all’esame olfattivo e a crudo, lo stortignaccolo regala note molto marcate di cuoio e gomma naturale, e meno accentuati effluvi di torba.

Una volta acceso, il sigaro si appalesa per un sapore decisamente amaro, ma con delle sfumature sapide e una piccantezza abbastanza pronunciata che non dispiace. Aromaticamente appare da subito una fumata piuttosto complessa: si percepisce legno antico e cuoio (importante), pepe e carruba (presenti) e spezie (lievi), tutti ben amalgamati fra loro. La forza è medio alta (4/5).

Con l’incedere della fruizione (e siamo verso la metà), il 1815 perde definitivamente la piccantezza e le note amare tendono ad assopirsi lievemente. Gli aromi, pur non evolvendo particolarmente, mutano per lo più d’intensità: le spezie si portano ad un livello intermedio, appare una nota che richiama la torba, mentre più vividi appaiono il cuoio, il legno antico e la carruba (importante). La forza si porta su livelli massimi (5/5).
La combustione, soprattutto della fascia, appare leggermente difficoltosa e sovente è necessario correggere con dei tocchi di fiamma.

toscano originale 1815 copy

In conclusione. Un sigaro diverso dagli altri prodotti Toscano, che brilla per complessità e intensità aromatica. Di contro, non è un sigaro per tutti, ma per amanti del Toscano e del tabacco Kentucky più in generale. L’affinamento in botti, probabilmente, conferisce davvero quella marcia in più che contraddistingue questo da altri prodotti della stessa famiglia.

L’operazione commerciale di lanciare un prodotto a tiratura limitata per commemorare un anniversario così importante, per palati esigenti e per “toscanofili” di lungo corso, a nostro parere è decisamente riuscita (più del Toscanello Granducato).

Fumato ammezzato, il Toscano Originale 1815 è molto più irruento, con un’intensità aromatica molto marcata. Ci permettiamo di consigliare la fumata più meditativa, alla maremmana.

Valutazione: A+

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Ambasciator Italico Superiore

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L’Ambasciator Italico Superiore è commercializzato in una ricercata confezione di legno e cellulosa da sette sigari.

ambasciator italico superiore
Rispetto al Classico, differisce nelle misure (è leggermente più lungo e con un diametro di pancia più generoso), nella maturazione (12 mesi rispetto agli 8) e nella miscela del ripieno.

Ambasciatore italico superiore copy

Per quel che attiene ai tabacchi usati (Kentucky Dark Fire Cured):

  • foglia di fascia: nordamericana del Tennessee (la stessa di quella che avvolge il Classico)
  • ripieno: blend di Kentucky provenienti da Toscana, Veneto, Campania e Tennesse.

Visivamente il sigaro è avvolto in una brillante fascia color “tonaca di frate” scuro, con riflessi bruni.

Ambasciatore italico superiore_ copy

Note di fumata.

Ambasciator Italico Superiore: da spento il Classico lungo si caratterizza per note di cuoio e gomma naturale (di media intensità), con lievi accenni di terra.

Alla fiamma, il sapore del Superiore è moderatamente dolce, non senza una leggera sapidità che rende più sfaccettata l’impronta palatale. Gli aromi percepiti risultano molto interessanti: una predominante nota di cuoio che lascia anche spazio alla terra (meno marcata) e ad una nuance di liquirizia. La forza si attesta su livelli medi (3/5).

ambasciatore italico superiore

Proseguendo nella fruizione, giunti a metà sigaro, il dualismo dolce/sapido resta invariato, seppur con un leggero incremento del secondo. Aromaticamente, accanto ai principali sentori cuoio e terra, si affianca un’interessante nota di carruba di media intensità e una di mandorla, leggermente sottotono rispetto alla prima. La forza aumenta, senza risultare mai sproporzionata (4/5).

Il fumo sviluppato è denso e cremoso, rendendolo quasi “masticabile”.

In definitiva, questo Superiore della Mosi risulta essere un sigaro di qualità, molto equilibrato. Ciò che stupisce favorevolmente è l’assenza di qualsiasi sbilanciamento in corso di fumata, come sentori amari o un brusco incremento della forza.

Valutazione: A+

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I migliori 5 sigari italiani del 2015

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Quasi alle porte del nuovo anno abbiamo voluto stilare una lista dei migliori cinque sigari italiani fumati nel corso del 2015. Per “sigaro italiano” abbiamo considerato il prodotto la cui manifattura è stata realizzata, in tutto o per la maggior parte, nel nostro Paese.

i migliori siagri italiani del 2015 CigarsLover

Avremmo potuto mettere in lista le fumate e, voti alla mano, stendere una classifica che tenesse in considerazione la votazione come unico parametro premiale. Tuttavia non abbiamo voluto soffermarci solo a questo e, quasi in modo insolito rispetto alle graduatorie o “awards”, indichiamo le motivazioni che ci hanno portato alla scelta di ogni prodotto.

 

1. Toscano Originale 1815

Il bicentenario della Toscano è stato degnamente celebrato con questo sigaro che raggiunge il vertice della nostra classifica per l’innovazione apportata. Era ardimentoso infatti, immettere sul mercato un prodotto che non assomigliasse agli altri della vasta famiglia Toscano. La maturazione del tabacco nelle botti di rovere per quattro anni sembra essere stata la mossa vincente per questo nuovo strotignaccolo.

  • Note aromatiche: legno antico, cuoio, pepe, carruba, spezie, torba.
  • Forza: da medio-alta ad alta.

Per la recensione completa clicca qui!

Originale 1815

 

2Nostrano del Brenta Riserva del Fondatore Bortolo Nardini

Il Consorzio Tabacchicoltori Monte Grappa ha voluto omaggiare il fondatore Bortolo Nardini con un prodotto che, per molti versi, rappresenta un’innovazione nel mondo del sigaro italiano. Il sigaro in se, strutturalmente parlando, è un compromesso fra un’idea caraibica e la classica forma troncoconica del sigaro del Bel Paese, ammiccando ai fumatori dell’uno e dell’altro gusto. Primi in assoluto (a nostra memoria) ad aver proposto un sigaro italiano in giara di ceramica. Fumata poco impegnativa ma appagante.

  • Note aromatiche: spezie, liquirizia, legno, nocciola.
  • Forza: da leggera a medio-leggera.

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giara-bortolo-nardini

 

3. Ambascitor Italico Superiore

Il Moderno Opificio del Sigaro Italico, alla sua prima “edizione limitata”, ha saputo lanciare un sigaro che, seppur simile nelle fattezze al top di gamma (l’Ambasciator Italico Classico lungo), dallo stesso si discosta per una aromaticità più morbida e raffinata, senza snaturare il concetto di fumata del tabacco Kentucky. Dalle dimensioni leggermente maggiorate, il Superiore è caratterizzato da un apprezzabile equilibrio di fumata, senza risultare viziato dalla presenza di toni amari o da un incremento improvviso della forza.

  • Note aromatiche: cuoio, terra, liquirizia, carruba, mandorla.
  • Forza: da media a medio-forte.

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Ambasciatore italico superiore_ copy

       

   4. Toscano Garibaldi il Grande

Altro prodotto nato per le celebrazioni dei duecento anni di storia del sigaro italiano per antonomasia, nonostante abbia lo stesso ventaglio aromatico del Garibaldi, ha conquistato diversi fumatori con le sue dimensioni maggiorate e un prezzo di lancio contenuto. In molti già rimpiangono la tiratura limitata, che non lo ha reso un prodotto “standard” nella famiglia dei “sigari d’autore”.

  • Note aromatiche: cuoio, legno, cacao, noce, spezie, terra.
  • Forza: da leggera a medio-leggera.

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Toscano Garibaldi Il Grande_55         

5. Ambasciator Italico Classico Lungo

Il lancio dell’Ambasciator Italico Classico nella versione “maremmana” era attesa con curiosità dai fumatori di tabacco Kentucky, perché il rischio di replicare un sigaro che aromaticamente fosse molto simile a prodotti di altri marchi era concreto. Invece al Mosi sono riusciti a immettere sul mercato un prodotto di carattere, con una sua personalità che si è lasciato apprezzare anche dai fruitori più scettici. Di sicuro il 2015 ha sancito nell’Ambasciator Italico Classico Lungo la nascita di un nuovo, credibile ed affidabile competitor nel panorama del sigaro italiano.

  • Note aromatiche: pepe, legno, spezie, cacao, noce.
  • Forza: da medio-leggera a media.

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ambasciator italico classico

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Toscano Nobile

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Il Nobile è l’ultimo stortignaccolo di casa Toscano, prodotto e venduto unicamente per i Duty Free. Particolarità di non poco conto poiché è la prima volta che Toscano realizza appositamente un sigaro per il canale dei Duty Free (dove, almeno in Italia, si possono comprare tabacchi solo se in possesso di una carta d’imbarco per un Paese di destinazione fuori dalla zona Shengen). In passato le Manifatture Sigaro Toscano avevano destinato a questo segmento di vendita dei confezionamenti particolari di sigari comunque distribuiti nelle tabaccherie.

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Ufficialmente il Toscano Nobile è un sigaro realizzato a mano nella manifattura di Lucca, con tabacchi Kentucky nazionali, sia per il ripieno che per la fascia. Peculiarità dichiarata è l’invecchiamento del prodotto finito per cinque anni prima di essere immesso in commercio.

Il box di legno (con all’interno 10 sigari bitroncoconici al costo di 50 euro) è piuttosto rifinito, ma una volta aperto, si appalesa una scelta di produzione che destabilizza il consumatore: il coperchio non è fissato al cofanetto mediante cerniere, incastri o perni, ma i due pezzi sono tenuti insieme solamente dalla grande fascetta in simil-cartoncino che riporta il nome “Nobile” e la dicitura “five years aging”, più due piccole calamite che evitano una maggiore mobilità laterale del coperchio.

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All’interno della confezione, sempre in inglese, viene spiegato all’acquirente che il sigaro è composto da una miscela di tabacchi italiani, con foglie selezionate a mano e manifattura non  meccanizzata. Il tutto è il risultato di 200 anni di storia della Toscano. Tuttavia, la dicitura che fa ben comprendere il segmento di mercato di riferimento per la vendita di questo nuovo toscano (l’estero) è la seguente “An intense and persistent  expression of the Kentucky tobacco flavor, which keeps thoroughly the taste and the quality of the italian tradition ” (un’intensa e persistente espressione del sapore del tabacco Kentucky, che mantiene accuratamente il gusto e la qualità della tradizione italiana).

Ad un primissimo approccio visivo, la fasce dei sigari presenti nella confezione sono cromaticamente molto diverse fra loro, fra una foglia marrone scuro con marezzature più chiare e un’altra di colore marrone chiaro con riflessi tendenti al giallo. Da un punto di vista costruttivo, per essere un sigaro fatto a mano, ci si attendeva un prodotto più panciuto e con una fascia con meno imperfezioni: tutto sommato, non è un elemento che incide sulla valutazione finale, poichè il feedback visivo, per un fumatore di Kentucky, è un fattore poco importante.

Toscano Nobile copy

La fascetta ha uno sfondo grigio con rifiniture e disegni di una sfumatura più chiara, mentre le scritte (“handcrafted in Italy”, “exclusive for Duty Free”, “five years aging”) sono in bianco e oro.

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Note di fumata.

Toscano Nobile: a crudo, il Nobile risulta caratterizzato da decidi sentori di pepe, legno e cuoio (questi ultimi meno marcati).

La partenza è molto decisa, sapida, senza alcun altro sapore a controbilanciare l’impatto del fumo con le papille gustative. Da un punto di vista aromatico, il Nobile si presenta al fumatore con note di cuoio e spezie (di media intensità), alle quali si aggiungo, nella progressione verso il tratto centrale, anche terra (importante) e legno (presente). La forza è molto contenuta (1/5).

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Con il prosieguo della fumata (e siamo vero la metà), insieme al sapore sapido, comincia ad emergere una acidità che si mostrerà di natura crescente sino alla fine. Gli aromi variano di poco: accanto alle sfumature di terra e cuoio (che restano, in intensità, uguali alla partenza), si innesta una decisa e molto marcata nota di mallo di noce ed un eco di carruba molto delicato. Sulle battute finali appare anche un accenno simile alla cellulosa bagnata, che un po’ delude le aspettative per una chiusura di maggior pregio. La forza subisce un incremento fisiologico, ma rimane sempre su registri bassi (2/5).

La cenere è di un bel chiaro perlaceo, mediamente lunga e compatta. Nessun problema di combustione o di tiraggio.

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In definitiva, questo Nobile è un sigaro che, con la sua forza contenuta, lascia il passo alla riconoscibilità e alla piena godibilità degli aromi sprigionati. Probabilmente, dietro questo manufatto dalla forza leggera vi è una precisa scelta di marketing: infatti, per un prodotto che vuole essere una sorta di biglietto da visita dello “smoke style” italiano per i fumatori esteri, si è scelto di dare una personalità non troppo predominante sul piano della forza, a tutto beneficio di una aromaticità semplice ma efficace.

Voto finale: B+

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Mastro Tornabuoni lungo

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Quasi sul finire del 2015, la Compagnia Toscana Sigari, dopo il lancio estivo del Mastro Tornabuoni, ha lanciato il suo primo sigaro lungo: il Mastro Tornabuoni Lungo, venduto in confezione da due pezzi al prezzo di Euro 6,40.

Mastro Tornabuoni Lungo

Nonostante siano poche le informazioni in nostro possesso, possiamo raccontarvi comunque di un sigaro realizzato (fascia e ripieno) con tabacchi coltivati e lavorati nella provincia di San Sepolcro nella Val Tiberina.

Altra novità importante sul panorama del sigaro italiano è la costruzione del manufatto, realizzata con tabacco “long filler”, ossia con foglie intere di tabacco Kentucky. Prassi procedurale, in realtà, già seguita per la realizzazione dell’ammezzato Tornabuoni, già testato ad agosto scorso.

Alla vista il sigaro si presenta avvolto in una foglia di fascia dai riflessi marrone scuro, molto rugosa alla vista e al tatto e con venature molto pronunciate. Il ripieno risulta omogeneo, senza zone troppo compresse o vuote.

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Dopo l’esame visivo e tattile, e prima di accenderlo, un dubbio si è insinuato in chi vi scrive: “ma qual è il verso di accensione?”. Difatti, in presenza di un sigaro long filler, e scartata a priori l’idea di testarlo ammezzato, occorre capire quale sia l’orientamento delle foglie all’interno del fuso di tabacco. Ripresa la confezione, con grande stupore, non è riportata alcuna informazione che metta al corrente il fruitore sul verso di accensione. Circostanza che apporta ancora più confusione, nella consapevolezza che accendendolo da un lato piuttosto che dall’altro, probabilmente ci si imbatte in fumate fra loro differenti.

E quindi: qual è la fumata che il produttore vuol far effettuare?

Mastro Tornabuoni lungo: a crudo, questo bitroncoconico regala note di nocciola legno e cuoio.

Pur non trovando risposta inerente al verso di accensione, si è scelto di dar fuoco al “piede” che presenta una sezione più larga.

L’ingresso di fumata mostra tutto il suo carattere, con una sapidità molto marcata e una sensazione di piccantezza altrettanto pronunciata che, tuttavia, è andata estinguendosi nel giro di cinque minuti. L’impianto aromatico è interessante, con aromi di cuoio (importante), grafite (presente) ed una tenue nota di caffè. La forza è contenuta su un registro medio-leggero (2/5).

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Verso la metà del sigaro, le percezioni aromatiche mutano, passando a predominanti nuance di frutta secca e meno intense note di legno, mentre sulla via della rarefazione il sentore di grafite. Sempre su alti livelli la sapidità. Con l’incedere della fruizione appare anche un sapore amaro che, però, si assesta su livelli minimi. Lieve l’incremento della forza, che passa da medio-leggero a medio (3/5).

In chiusura, questo bitroncoconico non presenta significativi cambiamenti nella percezione aromatica.

Traendo le somme, il Mastro Tornabuoni lungo è un prodotto di moderata complessità, intensità aromatica e persistenza; su buoni livelli, invece, l’evoluzione e l’equilibrio.

Sigaro consigliato a chi ricerca in un sigaro realizzato con tabacco Kentucky italiano, buoni aromi senza un enorme impatto della forza.

Valutazione: C+

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Ambasciator Italico Il buttero

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Dopo i fasti del Superiore, il Moderno Opificio Sigaro Italiano ha cominciato la commercializzazione de “Il Buttero”, troncoconico che affianca il Classico ammezzato e la serie dei Classico aromatizzati.

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Il nome richiama la figura del buttero, il pastore che, in sella al cavallo, conduceva le mandrie per le campagne del centro Italia. Per affinità sigarofila, famosi sono i butteri della Maremma che erano soliti fumare i sigari toscani lunghi, senza ammezzarli: di qui la provenienza della nomenclatura “fumata alla maremmana”.

L’appellativo per questo nuovo prodotto suggerisce già una fumata spartana, di compagnia, senza il desiderio di ricercare in esso un sigaro da meditazione.

Prima di scrivere la review, abbiamo voluto scoprire più dettagli, ragion per cui abbiamo contattato direttamente il loro “master blender” Domenico Napoletano.

mosi buttero

Innanzitutto, i tabacchi Kentucky utilizzati per questo sigaro sono di provenienza italiana, in particolare Veneti e Toscani. Nello specifico, grazie anche alla disponibilità di agricoltori locali, si sono avviate nel 2015 delle coltivazioni nelle due regioni citate proprio su richiesta della Mosi per il loro fabbisogno manifatturiero. In merito all’utilizzo dei tabacchi, il ripieno è frutto di una miscela paritetica, mentre per la fascia viene utilizzato il tabacco che meglio si presta per questo utilizzo (talvolta il tabacco Veneto, altre volte quello Toscano). Ci assicurano da Mosi che, essendo minime le differenze fra le due provenienze, non si riscontrano differenze organolettiche fra l’una o l’altra.

Per quanto attiene poi al processo di lavorazione delle foglie, si è utilizzata una nuova tecnica di fermentazione, che ha avuto l’obiettivo di ridurre le “demolizioni molecolari” per non alterare il gusto tipico del Kentucky (su questa nuova tecnica, ci torneremo prossimamente con un apposito approfondimento). La maturazione è di 3 mesi.

Alla vista gli esemplari si presentano avvolti in una fascia color “tonaca di frate”, lievemente più chiara su alcuni esemplari.

Ambasciator Italico Il buttero

Le misure sono lievemente diverse dal Classico ammezzato: Il buttero risulta più lungo e con un diametro di testa (la parte che si porta in bocca) più stretto. Queste dimensioni più ridotte, a detta del master blender, cambiando il rapporto fascia/ripieno, aumentano l’impatto del fumo con la cavità orale, incrementando la sensazione di forza.

Ambasciator Italico Il buttero: a crudo, si percepiscono note di caffè, terra, e lievi sentori di carruba.

Una volta acceso, il sigaro ha un sapore spiccatamente sapido, non senza un contrappunto acido. Gli aromi sono limitati su uno spettro di cuoio e minerale (presenti), mandorla e cuoio (lievi). La forza si assesta sul medio – leggero (2/5).

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La combustione, della fascia in particolare, è risultata difficoltosa in alcuni esemplari.

Complessivamente una fumata che ben si presta ad essere intrapresa anche in modo distratto, senza rinunciare ad un gusto semplice ma caratteristico, che comunque appaga il fumatore. Tuttavia, se si ricerca nella fumata eleganza, quantità e qualità aromatica, suggeriamo di optare per altri prodotti Ambasciator Italico.

Prezzo: 3 Euro la confezione da 5 ammezzati

Valutazione: C+

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Nostrano del Brenta Il Sestiere

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A partire dai primi giorni di maggio, la famiglia della Nostrano del Brenta si è allargata, con l’arrivo del sesto sigaro prodotto dal Consorzio Tabacchicoltori del Brenta, “Il Sestiere”.

La fascetta di questo nuovo prodotto è arancione su fondo verde oliva e, sulla sinistra del mannocchio distintivo della Nostrano, è riportato il nome “il Sestiere”, sovrascritto alla mappa dei quartieri della Venezia storica, suddivisa in sesti.

Elemento caratterizzante di questo sigaro è la sua realizzazione a mano, e l’utilizzo di sole foglie apicali. Tale novità, sembrerebbe presagire una fumata più forte, dai caratteri più marcati.

Alla vista il sigaro risulta uguale nelle dimensioni agli altri prodotti lunghi della linea, vestito in una fascia marrone chiaro, serica al tatto con venature non molto pronunciate. In generale il sigaro risulta ben costruito, senza vuoti o nodi.

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Nostrano del Brenta Il Sestiere: a crudo solletica l’olfatto con note di stalla, terra e spezie.

Una volta acceso, il sapore è decisamente dolce, sostenuto da un contrappunto aromatico floreale (fiori di campo) e nocciola tostata, con una leggera nota di frutta matura sullo sfondo. La forza, contrariamente a quanto ci si attendeva, è leggera (1/5).

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Con l’avanzare del braciere, seppur in presenza di un sigaro “medium filler”, è però possibile cogliere delle variazioni che rendono la fumata più interessante. La forza, ad esempio, a partire dalla metà del sigaro, incrementa su un registro medio, sino a portarsi a medio-forte (4/5) sulle battute finali.

Il sapore dolce, predominante in apertura, si attenua, lasciando spazio ad una punta acida non invasiva e ad una sensazione piccante che vivacizza le percezioni palatali.  Anche gli aromi mutano, virando verso un ventaglio più robusto, come il legno e le spezie (importanti), la nocciola tostata e, in misura meno marcata, il cacao.

In definitiva, Il Sestiere aromaticamente ha i caratteri distintivi dei prodotti Nostrano del Brenta. Di contro, ciò che lo differenzia dagli altri, è un carattere più muscoloso, con sentori e aromi pronunciati e ben marcati, supportati da una forza che non risulta da subito marcata, ma che incrementa con l’incedere della fumata (caratteristica che abbiamo particolarmente apprezzato). Degno di nota, pertanto, l’equilibrio generale della fumata.

Con queste caratteristiche, Il Sestiere è la referenza che mancava fra i prodotti Nostrano del Brenta.

Prezzo al pubblico: 12 euro la confezione con tre sigari.

Voto finale: B+

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Amazon Il traiano

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Il traiano della Amazon è un sigaro parejo, realizzato esclusivamente con tabacco Kentucky. Difatti, salvaguardando il cuore italiano dei tabacchi utilizzati (coltivati a San Sepolcro e Pontecorvo e lavorati in Perù), questo manufatto si presenta realizzato secondo i dettami dei sigari caraibici tripa corta: fascia, sottofascia e ripieno di foglie trinciate.

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Le dimensioni (133mm x 42) consentono di classificarlo nell’International Shape come petit corona.

Alla vista, il sigaro si presenta avvolto in una fascia lucida, particolarmente marrone scuro, marezzata da un colore marrone più chiaro. Al tatto la foglia Kentucky appalesa la sua intrinseca robustezza con rugosità e venature molto marcate ed evidenti. Il ripieno appare omogeneamente distribuito, mentre il tiraggio appare lievemente serrato.

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Note di fumata.

Amazon Il traiano: a crudo, i profumi percettibili sono gomma naturale e cuoio (di buona intensità) e terra, meno marcata.

Una volta acceso, il sapore è da subito deciso, improntato su un binomio sapido-acido che risulta ben costruito. Gli aromi si manifestano su un vasto spettro: predominanza di terra, nocciola tostata (meno marcata), legno e gomma naturale sullo sfondo. Il tiraggio risulta lievemente serrato.

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La forza, contrariamente a quanto ci si attendeva, resta confinata sul gradino più basso della nostra scala (1/5). Qualche problema in combustione è riscontrabile sulla fascia, che brucia in modo irregolare, tanto da rendere necessarie diverse correzioni.

Seppur la manifattura con tabacco trinciato ci suggerisce di non attendere un’evoluzione “caraibica”, durante la fruizione è possibile cogliere delle variazioni apprezzabili. Ben percepibile, ad esempio, è l’incremento della forza, (più intrinseca del tabacco che del fisiologico progredire della fumata) che si porta quasi su livelli massimi (4/5).

Inoltre, con il passare dei minuti, l’acidità iniziale perde intensità, mentre gli aromi sono, grossomodo, gli stessi dell’inizio della fumata, seppur con qualche minima variazione: la gomma naturale acquista vigore, la nocciola tostata, il caffè e il pepe divengono asse portante della percezione aromatica, con un accenno di cuoio.

In conclusione, Il traiano è un prodotto che brilla per intensità aromatica, persistenza e, considerando la fattura “medium filler”, anche per una discreta evoluzione. A pagare un po’ sono l’equilibrio (a tratti la forza risulta scomposta) e la complessità aromatica, senza dimenticare una combustione della fascia non eccellente. Un ottimo prodotto, per il quale il prezzo (16,10 euro cadauno) scoraggia un po’ l’acquisto.

Valutazione: B+

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Amazon Manfredi 171×104

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Il Manfredi 171 x 104 è un prodotto bitroncoconico della Amazon, realizzato con tabacchi italiani (provenienti da San Sepolcro e Pontecorvo), la cui manifattura avviene a Tarapoto, in Perù. Nel listino Amazon è presente anche il Manfredi, che differisce da questo Manfredi 171 x 104 per i tabacchi adoperati. “171 x 104” è infatti, una sorta di codice identificativo della miscela utilizzata, che si riferisce ad una linea “ibrida di Kentucky italiano dalle eccellenti qualità, divenuta rara ed introvabile” (fonte Amazon Cigars&Tobacco).

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Il sigaro finito (155mm di lunghezza, largo 29/64 al piede e 46/64 al corpo), prima della vendita, matura per 14 mesi ed è sottoposto ad un invecchiamento di 3 anni.

Alla vista, il sigaro è bardato in una luminosa fascia marrone scuro. Al tatto è mediamente ruvida, con venature evidenti ma non molto pronunciate. Il ripieno è omogeneo e la quantità di tabacco utilizzata appare generosa.

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Amazon Manfredi 171×104: a sigaro spento, i profumi dominanti, in modo paritetico, sono la terra e il cuoio, di buona intensità.

Con l’accensione, il fumo è copioso, molto intenso e il sapore più marcato è la sapidità, sorretta da una punta acida che non sbilancia la percezione palatale. Nei primi minuti di fumata, inoltre, il sigaro risulta molto piccante, sensazione che trova riscontro anche in una nota di peperoncino poco marcata che svanisce più rapidamente della sensazione stessa. Buoni e di buona intensità sono gli aromi: cuoio, legno e minerale, tutti ugualmente percepibili ed intensi. La forza è media (3/5).

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Nonostante il ripieno di tabacco trinciato, ben percepibile è una sorta di “cambio di marcia” già verso la metà della fruizione. La forza, da media dei primi minuti, diviene via via più forte, sino a raggiungere il massimo livello del nostro rating (5/5) sulle battute finali. Il sapore del sigaro resta invariato, seppur con un irrobustimento del sapido e la comparsa di una nota amara sul finire del sigaro. Gli aromi, di contro, subiscono una leggera variazione: il minerale diviene più marcato, si appalesano decise note di caffè e cuoio, mentre un richiamo terroso fa da sfondo.
Si segnala, però, come negli esemplari testati spesso il sigaro si spenga, richiedendo pazienza nella riaccensione e maggiore attenzione nel cadenzare le aspirazioni.

In definitiva, il Manfredi 171 x 104, è un sigaro dall’alta intensità aromatica e dal buon equilibrio: solo aromi ben marcati (seppur non abbondanti in numero) potevano tener testa al trend della forza in continua ascesa. Buona la persistenza e il mutamento degli aromi/sapori (da sussumere al concetto di evoluzione, anche se con ripieno trinciato).
Nonostante i continui spegnimenti mettano a dura prova la pazienza del fruitore, se vi mostrerete saldi nella volontà di proseguire la fumata, non resterete delusi.

Valutazione: B

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Toscano Garibaldi Il Grande 2016

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Dopo il successo dello scorso anno, da qualche settimana è possibile ritrovare nelle tabaccherie il Toscano Garibaldi Il grande e stavolta pare che la produzione resterà duratura, entrando nel portfolio ordinario dei prodotti Manifattura Sigari Toscani. La differenza con il classico Garibaldi (nato su precise indicazioni dello scrittore Mario Soldati nel 1982) risiede nelle dimensioni maggiorate del diametro di pancia, oltre che al diverso packaging (da due, in cellophane e con fascetta per Il Grande, da cinque, senza cellophane né fascetta per il Garibaldi).

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Essendo una riedizione del sigaro dello scorso anno, abbiamo voluto testarlo per sincerarci se il prodotto fosse lo stesso o se avesse degli elementi che lo differenziassero.

Alla vista, la fascia è marrone scuro, ma talvolta anche marrone chiaro e non è insolito finanche trovare due sigari dal colore diverso all’interno della stessa confezione. Visibili i segni di lavorazione a macchina nonché di pezzi di tabacco rimasti incollati alla foglia esterna.

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Note di fumata.

Toscano Garibaldi Il Grande 2016: al naso i profumi sono di terra, legno e cuoio, tutti di sottile intensità.

Alla fiamma, il sapore è stabile sul bilanciamento fra dolce e acido. Nel corso della fruizione è possibile percepire note di noce, legno e minerali di buona intensità e una leggera nuance  di cacao. La forza è medio – leggera (2/5).

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Con il procedere della fumata i sapori mutano verso il sapido e l’amaro, mentre è possibile cogliere delle sfumature aromatiche di noce, spezie e terra che si alternano a quelle precedentemente riscontrate. La forza incrementa, portandosi sul gradino intermedio del nostro rating (3/5).

Molto interessante è la cremosità del fumo sviluppato, così come l’equilibrio generale della fumata.

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Sostanzialmente, non abbiamo riscontrato significative differenze con il Garibaldi Il Grande del 2015, e questo non può che beneficiare tutti i fumatori che restarono positivamente colpiti da questo sigaro dalle dimensioni maggiorate.

Invariato il prezzo di vendita (Euro 3 per la confezione da due sigari interi) che si colloca in quel segmento di vendita che tenta di avvicinare i fumatori al mondo del sigaro. E con questo prodotto, ci sentiamo di affermarlo, le attese non si trasformano in delusioni.

Valutazione: B+

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Amazon De Amicis

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Il De Amicis è uno dei tre ammezzati  della Amazon (gli altri sono Il professore e il Masaniello), l’ultimo in ordine di uscita.

Tutti i prodotti realizzati dalla Amazon utilizzano tabacco Kentucky coltivato a San Sepolcro e Pontecorvo, lavorati a Tarapoto (Perù).

Alla vista, il sigaro si presenta avvolto in una fascia di colore marrone scuro, di intensità variabile a seconda degli esemplari: all’interno della confezione di vendita, infatti, non è insolito trovare cinque ammezzati con cromie anche macroscopicamente differenti.

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Note di fumata.

Amazon De Amicis: a crudo, i profumi sprigionati richiamano in gran parte legno, ma anche, in misura minore, la terra e il caffè.

Una volta acceso, il sigaro si appalesa molto piccante, ma è una sensazione tattile che svanisce nell’arco di pochi attimi.

Di contro, l’ammezzato si assesta da subito, e fino alla fine della fumata, su un registro acido/sapido di media intensità.

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Gli aromi sviluppati sono riconducibili alla noce ed al legno (in misura importante), da meno marcati sentori di pepe e da un accenno che richiama la noce.

Meccanicamente la pronunciata rastrematura, in pochi esemplari testati, talvolta ha reso il tiraggio un po’ difficoltoso, ma è stato sufficiente tagliarne una piccola sezione per porre rimedio a questo piccolo inconveniente.

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Un prodotto apprezzabile, senza grandi pretese che ha dalla sua un prezzo (Euro 5,50) che lo colloca fra gli ammezzati di pregio delle altre marche concorrenti.

Valutazione: C+

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TOSCANO ANTICA RISERVA: NUOVO CONFEZIONAMENTO

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Da qualche settimana è distribuito nelle tabaccherie il Toscano Antica Riserva, sigaro dai gloriosi fasti, presentato in un “nuovo” confezionamento da due sigari interi: il virgolettato è d’obbligo se si ha modo di ricordare (o approfondire) la tormentata storia del packaging di questo stortignaccolo.

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Il prodotto venne lanciato nel 1992 e per molti anni è stato venduto in un astuccio che, al di là dei vari restyling grafici, conteneva due sigari. Nel 2010 si scelse di proporre una voluminosa confezione di cartone da 4 sigari alla maremmana. Tale scelta non ebbe il tempo di essere metabolizzata dagli assidui fumatori dell’Antica Riserva che fu nuovamente posta in discussione in casa Toscano, poiché l’anno successivo (2011) venne immesso sul mercato un cofanetto contenente otto sigari (che poneva il fumatore nella condizione di dover spendere 20 euro per il cofanetto, decisamente fuori dal budget di spesa di un toscanofilo). Nell’opinione comune di molti toscanofili, però, ad ogni mutamento del confezionamento, sembrava che il sigaro perdesse “organoletticamente” qualcosa. Risulta chiaro, tuttavia, quanto sia difficile mettere in relazione e provare queste tesi. Sta di fatto che, ad oggi, l’Antica Riserva viene riproposto in una confezione da due che andrà definitivamente a sostituire la precedente confezione da otto sigari.

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L’occasione ci sembrava propizia per riprovare questo prodotto, che in passato ha avvicinato molti curiosi al mondo dei prodotti Toscano. L’Antica Riserva è realizzato con un ripieno di tabacchi Kentucky nordamericani e nazionali, avvolti in una fascia nordamericana.

Alla vista il sigaro presenta una luminosa fascia marrone molto scuro, quasi tendente al nero (in presenza di un prodotto caraibico l’avremmo definito “oscuro”) con riflessi bruni. Al tatto invece risulta ruvido e si apprezza un riempimento corretto e generoso, circostanza, quest’ultima, che è sempre stata la caratteristica dell’Antica Riserva, seppur con alterne fortune.

Note di fumata.

Toscano Antica Riserva 2016: a crudo si percepiscono decisi profumi di legno e cuoio, contornati da sentori di cellulosa e da echi di gomma naturale. Il tiraggio appare leggermente serrato ma non comprometterà la fumata.

L’ingresso è spiccatamente sapido, con una leggera sfumatura dolce, mentre gli aromi sono molto intensi, per lo più giocati su un interessante connubio di pepe e spezie e da un meno marcato carattere di cuoio. La forza è medio-alta (4/5).

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La parte centrale rimane ancorata alla sapidità, mentre gli iniziali aromi di spezie e di pepe vengono arricchiti da legno e cacao di media intensità e da accenni di caffè che rendono davvero saziante il tratto centrale. La forza incrementa verso il gradino più alto del nostro rating (5/5).

In definitiva, abbiamo riscontrato un gran bel sigaro, in forma come non mai (anche se ben lontano dal prodotto che era a metà degli anni 2000), che si lascia apprezzare per la sua forza robusta, senza rinunciare ad una aromaticità ben marcata ed intrigante.

Fumato ammezzato, l’Antica Riserva perde molto del suo “appeal” aromatico, ma di certo sarà apprezzato dai fumatori che ricercano una immediata forza (magari dopo un lauto pasto, quando si ha a disposizione poco tempo).

Nonostante le incomprensibili quanto travagliate modifiche del packaging che hanno portato ad una sorta di “ritorno alle origini”, ci sentiamo di promuovere questo “nuovo” confezionamento. Bentornato Antica Riserva!

Valutazione finale: A

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Toscano 1492 Anno Domini

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Il 1492 Anno Domini vuole essere un omaggio della Toscano all’America, terra dalla quale fu importato in Europa il tabacco. Non solo un nome celebrativo però, in quanto questo stortignaccolo è realizzato con Kentucky nordamericano (proveniente dal Tennessee) utilizzato sia per il ripieno che per la fascia.

La prima apparizione sul mercato del 1492 risale al lontano 2007, quando fu proposto questo sigaro in edizione limitata, in un cofanetto (denominato “Collezione Toscano”) contenente due Antica Riserva, due Toscano Originale e due, appunto, 1492 Anno Domini. Solo nel 2013, però, Manifatture Sigaro Toscano decise di proporlo nel suo portfolio, in una confezione da due sigari interi (attualmente al prezzo di 5 euro).

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Visivamente il sigaro si presenta avvolto in una fascia marrone molto scuro, dai riflessi rossi, con venature molto pronunciate e spesse. Al tatto risulta ruvida, con tracce di lavorazione a macchina e dalla fattura piuttosto mediocre.

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Note di fumata.

Toscano 1492 Anno Domini: al naso giungono profumi molto intensi di gomma naturale, terra e una meno marcata nota di goudron. L’ingresso di fumata è deciso, soprattutto muscoloso, essendo caratterizzato da sapori amari e sapidi mediamente pronunciati. Gli aromi sprigionati ricordano la carruba (in modo marcato) e, in modo residuale, il caffè e la gomma naturale. La forza è medio-alta (4/5).

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Con l’incedere di fumata, pur restando spiccatamente amaro, diviene anche acidulo, mentre aromaticamente si percepiscono sfumature di terra, spezie che sorreggono la leggera nota di gomma naturale, l’unica che persiste del tratto iniziale. La forza diviene elevata (5/5).

L’unico difetto riscontrato, risiede nella combustione della fascia che costringe il fruitore ad armarsi di accendino e pazienza per pareggiare il braciere.

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In definitiva, il 1492 Anno Domini ricorda un Toscano “old style”, dal gusto deciso, seppur con pochi aromi, dalla forza pronunciata e dalla spiccata amarezza che contraddistingueva i vecchi prodotti del sigaro italiano. Ammezzato, è un sigaro che risulta una piccola bombetta.

E’ un sigaro riservato ad un pubblico di nicchia e già rodato sui prodotti Toscano.

Voto Finale: B

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Ambasciator Italico Superiore Riserva Premium Edizione 2016

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E’ già in distribuzione l’ultimo prodotto del Moderno Opificio Sigaro Italiano: l’Ambasciator Italico Superiore Riserva Premium Edizione 2016. Nome lungo ed altisonante per un sigaro che è una rivisitazione del Superiore, manufatto che ha segnato l’affermazione sul mercato di questa nuova realtà tabacchicola italiana. Il cofanetto previsto per quest’anno (non a caso il lancio è avvenuto ad un mese dalle festività natalizie), pur mantenendo il prezzo di quello del 2015 (Euro 35), contiene dieci sigari rispetto ai precedenti sette, a tutto beneficio del fumatore, in un packaging completamente rinnovato.

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Nulla di nuovo riguardo alla miscela che compone questo Superiore:

  • Fascia: Kentucky nordamericano (Tennessee)
  • Ripieno: blend di Kentucky italiani (Campania, Veneto, Toscana) e nordamericani (Tennessee)
  • Maturazione di dodici mesi.Ambasciator-Italico-Superiore-Riserva-Premium-Edizione-2016-2

La particolarità che eleva questo Superiore a “Riserva Premium” è un ulteriore affinamento di tre mesi in grandi botti precedentemente utilizzate da una distilleria veneta per affinare Grappa di Prosecco. Non siamo, tuttavia, in presenza di un aromatizzato che, per nomenclatura e tecnica, segue altri processi (fra tutti, l’aromatizzazione è aggiunta al tabacco prima della lavorazione in sigaro) ed è assoggettato ad una stringente normativa di produzione. La tecnica di maturazione del sigaro in botte è stata seguita passo passo dal master blender della Mosi, Domenico Napoletano, che ha dapprima testato l’affinamento di piccole quantità di Superiore per elaborare il giusto tempo di cui necessitava il sigaro per acquistare quella nota in  più che non andasse, però, a snaturare il prodotto.

Visivamente, il Superiore Riserva Premium si presenta avvolto nella più classica fascia color tonaca di frate, dai riflessi gialli, non molto ruvida né con troppe venature, trattandosi pur sempre di Kentucky. Il ripieno risulta omogeneo e il tiraggio regolare.

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Note di fumata.

Ambasciator Italico Superiore Riserva Premium Edizione 2016: al naso, risultano subito percepibili i profumi riconducibili agli ultimi tre mesi in botte che aveva contenuto grappa: frutta matura, vinacce, mosto d’uva che sovrastano le timide note di legno e terra. Nel tiraggio a crudo, è netta la nota che richiama l’uva.

Una volta acceso, l’ingresso di fumata è spiccatamente dolce, con una tenue nota acida che non guasta. Si percepisce dopo pochi puff come la dolcezza sia indotta e non tipica del sigaro. Aromaticamente, ben definite sono le note che ricordano l’uva matura, la vaniglia ed anche il caffè tostato, su uno sfondo di legno e spezie. La forza è media (3/5).

Ambasciator-Italico-Superiore-Riserva-Premium-Edizione-2016

Con il passare dei minuti, verso la metà della fumata alla maremmana, la dolcezza che aveva accompagnato la fase iniziale comincia a lasciare il passo ad una evidente sapidità, così come gli aromi virano su impronta che meglio ricorda il carattere del superiore: minerale, caffè, accenni di pepe e più marcate note speziate. La forza si irrobustisce, divenendo medio – alta (4/5).

Nessun problema desta la combustione che procede senza alcuna necessità di correzioni.

Il Superiore Riserva Premium appare un sigaro ben bilanciato (e non era facile ottenerlo con un inconsueto affinamento in botte usata), mediamente complesso, dall’ottima intensità aromatica e persistenza. In definitiva, questo “rinnovato” Superiore è risultata una sfida sul filo del rasoio per Mosi: produrre un sigaro nuovo senza cadere nel tranello di una “aromatizzazione” troppo marcata. Difatti, così come dichiarato apertamente dal Moderno Opificio, il Riserva Premium è un prodotto per coloro che amano abbinare un distillato alla fumata di un bitroncoconico Kentucky, da concedersi di tanto in tanto per una piacevole divagazione dalla canonica fruizione. Probabilmente non sarà il manufatto per i puristi del sigaro italiano i quali potranno sempre trovare porto sicuro in sigari come il Classico lungo o il Superiore in produzione regolare.

Voto finale: A

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